Da 17 anni il 9 Marzo scandisce la mia vita
Vincenzo racconta le sue emozioni durante la quarantena. "Viviamo in sette in casa. Mi sono trovato tutto d'un colpo ad essere l'unico contatto con l'esterno"
È da 17 anni che il 9 Marzo scandisce la mia vita, da quando ho conosciuto mia moglie. Sì perché lei è nata il 9 Marzo di 33 anni fa e, per ironia del destino, lo stesso giorno del 2015 è nato il mio secondo figlio.
Eppure se oggi proviamo a cercare su Google 9 Marzo, il suggerimento automatico è 2020, perché quella sera il Presidente del Consiglio annunciava che “…purtroppo tempo non ce n’è…” fissando così per la data del 10 Marzo il Lockdown definitivo per tutta la nostra penisola.
È stato un doppio compleanno un pò smorzato, certo avevamo già intuito precedentemente la gravità della situazione, ma quella è stata un pò la conferma di quello che temevamo, di quello che non avremmo mai voluto vivere.
Beffa del destino ha voluto che, tra le altre cose, ricevessi in consegna l’amministrazione dell’azienda di famiglia proprio ad inizio di quest’anno, dopo 17 anni di “gavetta”, ma con la certezza di avere ancora al mio fianco chi l’azienda l’ha creata, mio padre.
Mio padre è nato nel 1948, in pieno dopoguerra, di crisi economiche ne ha vissute parecchie, ma questa è diversa, perché i suoi 72 anni non gli permettono la presenza in azienda: provate a pensare, un uomo che da più di cinquant’anni si sveglia alle 5 del mattino per aprire l’azienda e torna a casa alle 18 dopo aver chiuso, costretto a casa a reinventarsi la giornata.
Viviamo insieme ed abbiamo un giardino, o meglio avevamo… E’ diventato un cantiere a cielo aperto, quella che doveva essere la creazione di un piccolo orticello sta diventando una campagna privata, con frutta, ortaggi, verdura, di tutto; non è facile tener fermo un uomo della sua caratura, concediamoglielo.
In casa siamo in 7, un assembramento non voluto, che ci ha costretto ad una convivenza che prima non vivevamo appieno, certo, non senza problemi. Due ragazze di 18 e 15 anni lontane da amici e fidanzato, un bimbo di 5 anni con le sue esigenze, una madre ed un padre poco abituati alla vita sedentaria ed una moglie veramente in gamba.
Mi sono trovato tutto d’un colpo ad essere l’unico contatto con l’esterno, compreso la spesa, di conseguenza l’unico che avrebbe potuto portare il virus in famiglia. Da qui nasce l’idea, grazie anche al consiglio di un amico medico impegnato sul fronte bergamasco, dell’autoisolamento preventivo.
Decisi di prendermi una stanza solo per me dove passare le ore che non passavo a lavoro, li dentro avrei dormito, mangiato, fatto attività fisica, vissuto. Mi prefissai l’obiettivo degli ormai canonici 14 giorni, visto che nel frattempo in azienda (aperta perché filiera dei codici ateco consentiti) avevamo istituito tutte le disposizioni che le norme ancora non avevano del tutto chiarito per contenere il virus.
Sarò sincero, non ci sono riuscito, ho mollato dopo 10 giorni, che sono stati socialmente un inferno. Questi momenti ti fanno capire quanto la socialità ed il rapporto tra esseri umani sia indispensabile per la nostra vita, come gli affetti e la famiglia.
Da pochi giorni si è ritornati ad una nuova normalità, anche se ahimè denoto troppa negligenza nel seguire le regole, forse non abbiamo capito proprio tutto, ma nel frattempo nell’orto sono nate le prime piante e questo, in qualche modo, mi da coraggio.
V.N.
SCRIVICI LE TUE MEMORIE, LE TUE EMOZIONI, I TUOI PENSIERI IN QUESTO PERIODO DI CRISI
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Viacolvento su Gli esodati del 110 chiedono l'intervento di Regione Lombardia
Pepe65 su Chiude per sempre la mensa di via Luini, che fornisce a Varese 400 pasti al giorno a chi è in difficoltà
Felice su L’Intelligenza Artificiale protagonista di Glocal, il festival del giornalismo di Varese
Roberto Morandi su C'è chi vuole costruire capannoni a Tornavento
ANDREA BARBIERI su C'è chi vuole costruire capannoni a Tornavento
Nellocampa su Parla il custode della Ilma Plastica di Gavirate: “In un colpo solo ho perso casa e lavoro”
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.