Vivere nel Regno Unito è sempre più complicato per gli italiani

Generica 2020

Viviamo in tempi molto difficili. Una pandemia ha messo sotto scacco mezzo mondo, ha causato la chiusura delle frontiere e indotto a numerose misure di sicurezza che hanno portato a maggiori disconnessioni a livello sociale e alla ricerca della massima tutela per garantire salute e benessere. Viaggiare o vivere all’estero era già complicato in paesi come il Regno Unito a causa della Brexit, ma questo scenario lo ha reso ancora più complesso.
La cosa peggiore è che la situazione diventerà sempre più difficile. Popoli come l’Italia, che è stato il terzo Paese europeo a richiedere il “EU Settlement Scheme” per restare a vivere nel Paese britannico, andranno incontro a un 2021 in cui sarà richiesto loro molto di più, non solo per entrare nel Regno Unito, ma anche per poter continuare a viverci come comuni cittadini.

Il Regno Unito aumenta i requisiti per entrare e vivere nel paese

Fino a quest’anno gli abitanti di qualsiasi paese dell’Unione Europea e di quelli che erano compresi nello spazio Shengen, potevano accedere nel Regno Unito semplicemente esibendo un documento di identità. Nel caso dell’Italia bastava la Carta d’identità italianaper poter accedere e trascorrere un lungo periodo di tempo nel Regno Unito senza problemi. Tuttavia, con l’attuazione della Brexit, l’intero Paese ha cambiato il suo approccio in termini di ingresso dei viaggiatori e, soprattutto, per chi volesse trascorrere lunghi periodi di tempo nelle nazioni britanniche o restare per viverci.
Ora, le autorità di frontiera possono richiedere non solo di presentare il passaporto, ma anche di presentare il documento di identità. Hanno ottenuto il potere di richiedere entrambi i documenti e, se non vengono presentati, rifiutare l’ingresso del viaggiatore. Qualcosa di abbastanza macchinoso, e che richiede di prestare attenzione a un altro documento in più, ma che è solo la punta dell’iceberg per la popolazione che vuole far parte del Regno Unito.
A parte un contesto sociale abbastanza diverso e un certo tono dispregiativo per chi viene dall’estero, anche il soggiorno nel Regno Unito è diventato più complicato. Questa situazione è piuttosto complessa per la popolazione italiana, poiché è una delle principali in Europa quando si parla di trasferimenti alla nazione britannica.
L’iniziativa governativa Boris Johnson per il 2021 non solo cerca di inasprire i requisiti di ingresso e residenza, ma vuole anche che solo i migliori talenti del mondo entrino nel paese. Per fare questo, hanno sviluppato un sistema di punti che si basa su quello australiano e che inizia richiedendo il life in the uk test, una sorta di test di cittadinanza già attivo dal 2013. La novità è che la cittadinanza nel Regno Unito, oggi, si basa interamente su un punteggio generale che determina la “validità” di un individuo per essere un cittadino inglese.

I nuovi requisiti per gli stranieri che desiderano la cittadinanza inglese

Secondo questo nuovo sistema, l’ingresso per residenza e lavoro nel Paese è chiuso a tutti coloro che hanno minori risorse economiche e un livello di formazione inferiore, oltre che una scarsa padronanza della lingua inglese. La prima cosa che verrà richiesta a tutti i nuovi residenti è che paghino un visto, cosa che implica il pagamento delle tasse, oltre alla presentazione di una serie di documenti che determinano il punteggio attraverso la formazione accademica, il paese di origine, il reddito e altri fattori.
Oltre al test di cittadinanza, che puoi testare in anticipo, prova qui il test, è necessario raggiungere una serie di “punti per la cittadinanza”, che vengono stabiliti secondo diverse scale di valore. Chi entra in una nazione del Regno Unito con un’offerta di lavoro riceve 20 punti; allo stesso modo vengono assegnati altri 20 punti extra in caso si tratti di lavoro qualificato. Se invece viene dimostrato un livello di inglese B1, si ottengono 10 punti in più per poter entrare nel in qualsiasi Paese del Regno Unito.
Devi ottenere un minimo di 70 puntiper riuscire a trasferirti a vivere nel Regno Unito. Oltre ai fattori che abbiamo visto ed elencato, gli altri che devono essere aggiunti sono lo stipendio, che riesce a dare 10 punti in caso raggiunga un valore complessivo compreso tra 27.700 e 30.800 euro annui, che salgono a 20 in caso di superamento di questa specifica fascia di reddito indicata. Se invece, il lavoro che si svolge presenta un valore inferiore alla fascia di reddito indicata, non si ottiene alcun punto aggiuntivo.
A tutto ciò deve essere aggiunto che la qualifica professionale della persona viene valutata e risponde ad un determinato punteggio. È possibile ottenere fino a 40 punti aggiuntivi se si possiede un dottorato scientifico, fino a 30 se si possiede un dottorato normale o fino a 20 punti per aver completato o superato le scuole di specializzazione. Insomma, è una scala che consente l’ingresso principalmente di cittadini preparati e ben formati, che abbiano anche un buon reddito e potere d’acquisto, che presentano condizioni di vita che siano economicamente confortevoli.

Cosa succederà ai già residenti?

All’inizio, le condizioni per coloroche sono già residenti non verranno modificate. Il programma “EU Settlement Scheme” sta aiutando molti italiani ad ottenere la cittadinanza britannica per restare nel Regno Unito prima dell’arrivo di questo sistema di punti che il governo intende implementare per il 2021. I requisiti saranno inaspriti, ma interesseranno solo quelli che non fanno ancora parte della popolazione inglese prima dell’entrata in vigore di questo nuovo sistema.
Tutti gli europei che vivono nel Regno Unito, ovviamente, devono avere uno status prestabilito in modo che questi cambiamenti non influenzino la loro posizione. Se già possiedono i requisiti non avranno alcun problema, ma se è ancora una situazione meno stabile dovrebbero fare tutto il possibile per accelerarlo, poiché dovranno aderire al programma a punti stabilito dal governo.
Cambiamenti importanti che modificheranno completamente il panorama sociale britannico dal prossimo anno. Se la Brexit rappresenta già una condizione sufficiente per cambiare le circostanze, questo sistema di punti finirà per rendere ancora più difficile la vita della popolazione straniera nel Paese. L’Italia è uno dei paesi più colpiti da questo sistema a punti, perché il numero di italiani che si trasferisce in territorio inglese è sempre maggiore.

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Pubblicato il 27 Ottobre 2020
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