Alla Whirlpool mancano i materiali per produrre. Raggiunto accordo sulla cassa integrazione
L'emergenza pandemica mondiale ha messo in crisi la catena di fornitura della componentistica
Raggiunto l’accordo sulla cassa integrazione per fermate della produzione allo stabilimento Whirlpool di Cassinetta di Biandronno. Gli stop sulle linee produttive sono causate dalla mancanza di materiale per alimentare le varie linee di produzione. Una situazione che secondo i delegati sindacali si trascina da tempo, tra l’altro in un momento dove la domanda era in netta ripresa.
Negli ultimi 25 giorni, fa sapere la Rsu, si è lavorato a singhiozzo: a volte manca la componentistica, a volte l’acciaio, sta di fatto che la produzione si ferma spesso.
Una difficoltà, ha spiegato l’azienda durante l’incontro con la rsu, che dipende dalla particolare congiuntura sui mercati internazionali determinata dall’emergenza globale legata al Coronavirus. La multinazionale ha già attivato azioni per migliorare il parco fornitori e attiverà la procedura di consultazione sindacale prima dell’inizio della sospensione della produzione in Cigo.
Le parti sociali, rispetto alle fermate per mancanza di materiale, hanno deciso di sospendere fino al 31 luglio prossimo gli effetti dell’accordo del 1983 sulla cassa integrazione e di tutelare i ratei delle ferie sulla retribuzione, sulla prima e ultima ora di lavoro. Inoltre si prevede un incontro di verifica e un esame congiunto con i tecnici aziendali per verificare la mancanza di materiale.
L’accordo sarà oggetto di verifica ai fini del calcolo del premio di risultato per il 2021. È previsto a breve un incontro per definire il calendario delle chiusure estive e natalizie e l’anticipo del pagamento della festività del 25 Aprile sul mese di febbraio. Sono confermate tutte le attività di manutenzione ordinaria e preventiva per evitare la fermata delle linee di produzione.
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