Semi autofiorenti di cannabis legale, è possibile coltivarli?

La coltivazione della cannabis legale è una pratica che non comporta l’infrazione di alcuna norma: è necessario, però, capire che cosa sono i semi autofiorenti

semi autofiorenti

La coltivazione della cannabis legale è una pratica che non comporta l’infrazione di alcuna norma: è necessario, però, capire che cosa sono i semi autofiorenti, vale a dire semi che danno vita a piante in grado di fiorire nel giro di un paio di settimane. Nel caso in cui si decida di coltivare i semi autofiorenti, non c’è bisogno di pensare all’illuminazione e neppure di innescare i processi da cui la fioritura ha origine, a differenza di quel che si dovrebbe fare, invece, con piante di altro tipo.

Le caratteristiche più importanti dei semi autofiorenti

Per poter crescere i semi autofiorenti hanno bisogno di una minore quantità di tempo, al punto che ci sono diversi tipi di cannabis che entro un paio di mesi dal momento della germinazione sono già pronti. Tali piante, poi, offrono un altro beneficio che è bene non sottovalutare: hanno dimensioni ridotte e un formato compatto, il che vuol dire che sono ideali per la coltivazione indoor e in casa. Poiché sono semi semplici, vanno bene per coloro che non hanno mai coltivato in precedenza e, di conseguenza, sono privi di una specifica esperienza in questo ambito. Ciò non toglie che anche i coltivatori più esperti possano ottenere risultati soddisfacenti dalle piante autofiorenti, per di più risparmiando un bel po’ di fatica e di tempo.

Che cosa sono le piante fotoperiodiche

Conosciute anche con la definizione di piante femminizzate, le piante fotoperiodiche si caratterizzano per una fioritura che varia, dal punto di vista delle modalità e delle tempistiche, a seconda della quantità di luce che assorbono. Tali piante in natura cominciano la fase di fioritura nel momento in cui le giornate iniziano ad accorciarsi. Qualora si provveda alla coltivazione indoor, invece, c’è bisogno di 12 ore di luce alternate a 12 ore di buio. Per quel che riguarda le varietà autofiorenti, esse sono non fotoperiodiche, dal momento che per cominciare a fiorire non necessitano di una specifica quantità di luce. Ci vogliono 4 settimane per la fioritura autonoma dei semi autofiorenti; dopo la semina, invece, il raccolto di solito deve essere effettuato entro due mesi e mezzo. Le piante si mantengono su dimensioni contenute, e anche per questo non presuppongono specifiche attenzioni né particolari cure. In una stagione sola sono possibili diversi raccolti, in virtù della velocità dei tempi di sviluppo.

Come si coltivano i semi autofiorenti

Non ci sono controindicazioni rispetto alla scelta di coltivare le piante autofiorenti in casa, ma per ottenere i risultati auspicati occorre privilegiare un terriccio dalla consistenza più morbida di quello che viene usato per le piante femminizzate. Non ci sono differenze significative, invece, dal punto di vista del programma di illuminazione, che può essere uguale a quello previsto per le piante fotoperiodiche nel caso in cui si punti sulla coltivazione in casa. Non c’è bisogno di pensare al ritmo delle stagioni se, al contrario, si propende per una coltivazione all’aperto.

Le tempistiche da valutare

In qualsiasi momento dell’anno è possibile piantare i semi autofiorenti, fermo restando che alle gelate e al freddo occorre dedicare una particolare attenzione. Il raccolto può essere effettuato in una decina di settimane, e come detto nel corso di una stagione ci possono essere vari raccolti: basta piantare i semi a poche settimane di distanza. Proprio perché le dimensioni sono contenute, anche chi non può contare su grandi spazi riuscirà a piantare un certo numero di piante. La temperatura più appropriata per la coltivazione è attorno ai 20 gradi; è bene evitare temperature più basse o più alte perché il rischio è quello di compromettere lo sviluppo delle piante. Si deve tenere sotto controllo anche l’umidità, a un livello del 50% che garantisca una crescita dei semi impeccabile, esente da patogeni o muffe.

Il nutrimento

A differenza delle piante fotoperiodiche, quelle autofiorenti non necessitano di quantità considerevoli di sostanze nutritive, e un discorso simile si può fare anche per l’acqua. È chiaro, infatti, che a dimensioni minori corrisponde un assorbimento di quantità ridotta. Ciò vuol dire che non si deve mai bagnare troppo il terreno, attendendo che esso sia del tutto asciutto prima di procedere con una nuova irrigazione. Per quel che riguarda il fertilizzante, lo si può distribuire ma in quantità inferiori a quelle previste per le piante femminizzate.

Dove si comprano i semi autofiorenti

I semi autofiorenti possono essere comprati da Grow Shop Italia, negozio online che si occupa della vendita sia al dettaglio che all’ingrosso di semi di cannabis da collezione, ma anche di grow box per la coltivazione indoor, di concimi biologici e di materiale per la coltivazione idroponica. La cura con la quale vengono selezionati i prodotti disponibili in catalogo è il risultato di quindici anni di esperienza e di militanza cannabica. Chi si rivolge a Grow Shop Italia ha anche la possibilità di usufruire di servizi di progettazione di impianti, sia di carattere professionale che di tipo amatoriale, per le coltivazioni in casa e all’aperto: la loro messa in opera viene curata con professionalità, attenzione e assoluta precisione.

Buoni motivi per privilegiare i semi autofiorenti

La facilità di coltivazione è senza dubbio uno dei motivi principali per cui vale la pena di scegliere le piante e i semi autofiorenti. Il fatto che abbiano dimensioni modeste, poi, fa sì che vi si possa ricorrere anche nel caso in cui lo spazio che si ha a disposizione sia limitato. Dal punto di vista dei consumatori, la loro scelta ricade sulla cannabis autofiorente in virtù della vasta gamma di varietà: ciò vuol dire che è possibile trovare diversi tipi di piante in grado di assecondare i gusti di chiunque e accontentare ogni esigenza. Insomma, che si decida di fumare con l’intento di distendersi e rilassarsi o che lo si faccia per trovare una sorta di stimolazione, le autofiorenti vanno sempre bene. Il loro contenuto di THC, per altro, è inferiore rispetto a quello che caratterizza le piante femminizzate. Ecco perché ci sono delle specifiche varietà che permettono di avere a disposizione la cannabis legale.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Febbraio 2021
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