Alitalia ridotta? “Vantaggi per casse pubbliche e consumatori”

Si entra nella settimana decisiva per Alitalia, il cui destino è nelle mani di Draghi e del ministro Giorgetti. Dario Balotta (Onlit) sostiene il piano di ridimensionamento

Generico 2018

«Niente è più sbagliato che giudicare come un’inaccettabile disparità di trattamento il diverso approccio dell’Unione europea riguardo alle ricapitalizzazioni delle compagnie aeree tradizionali (Air France in particolare) e di Alitalia».

Lo dice Dario Balotta, presidente dell’Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti, mentre si entra nella settimana decisiva per Alitalia, il cui destino è nelle mani di Draghi e del ministro Giorgetti.
«Le ricapitalizzazioni pubbliche per i vecchi vettori sono state autorizzate dalla Commissione perché, a differenza di Alitalia, quelle compagnie non ricevono aiuti di Stato da decenni, si sono alleate con altri grandi e piccoli vettori, e infine sono state privatizzate totalmente (British Airways) o parzialmente (Air France). I 4 miliardi di euro di aiuti ad Air France vanno rapportati anche alla dimensione della compagnia, e comunque sono da restituire al 100% e sottoposti a rigide condizioni: niente dividendi, cessione di 18 slot a Parigi Orly, limitati aumenti di stipendi e niente bonus per i dirigenti finché non sarà restituito almeno il 75% del prestito».

Dei destini di Alitalia si parla anche a Milano: la compagnia si è ritirata da Malpensa ma il destino del vettore s’interseca ancora con quello di Linate e del sistema aeroportuale lombardo.
«Sorprende che ci sia ancora qualcuno che pensa che il ricco mercato del trasporto aereo per turismo in Italia possa essere gestito solo da Alitalia», incalza Balotta. «Negli ultimi 20 anni chi ha portato turisti e visitatori in Italia e chi ha tolto dall’isolamento interi territori del Nord e del Sud sono stati i vettori europei e le compagnie low cost (che assieme detengono una quota del 92% del traffico da e per l’Italia), non certamente l’Alitalia, che ha una quota di traffico risibile (8%) ma costi pubblici che ammontano ad oltre 12 miliardi di euro (senza contare quelli della cassa integrazione, che dura da 10 anni ed è pagata anche, con una sovrattassa, dai passeggeri in partenza)».

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«Se Alitalia verrà ridotta a vettore regionale con una flotta di 45 aerei e personale dimezzato (entrando però in un’alleanza) ci saranno solo vantaggi per le casse pubbliche e per i consumatori. I costosi ammortizzatori sociali per tutelare gli addetti in esubero e ricollocarli sarebbero finalmente ben spesi, con un obiettivo definito e mettendo fine a un tira e molla che dura da decenni».

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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Aprile 2021
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