Cai Varese: vivere la montagna con passione, conoscenza e rispetto

Nata nel 1906, la sezione del Club alpino italiano di Varese conta più di 2.000 iscritti. Tante le sue iniziative per promuovere l'amore per la montagna anche attraverso la cultura e il legame col territorio

Club Alpino Italiano - CAI Varese

La montagna è dove si costruiscono le esperienze, ma è anche una realtà da conoscere e tutelare. Ne sono convinti i soci del Cai (Club alpino italiano) Varese, che da generazioni promuovono la passione per la montagna sotto tutti i punti di vista, e aiutano sempre più persone a scoprirla in sicurezza e col giusto rispetto.

Passeggiate guidate, trekking, scalate, escursioni e uscite in sci; lungo tutto l’anno il Cai Varese propone un calendario fitto di iniziative rivolte sia ai più esperti, sia a coloro che vogliono approcciarsi alla montagna per la prima volta. Ogni due mesi le attività in programma sono pubblicate nel notiziario dell’associazione.

Tanto impegno è rivolto anche alla formazione. Il Cai Varese organizza corsi per ogni disciplina con l’aiuto di istruttori qualificati e competenti, e conserva una collezione di quasi 2.000 volumi sulla montagna e sulla storia della sezione. Attenzione particolare è rivolta anche alla divulgazione, con serate culturali dedicate a tematiche legate alla montagna: fauna, ambiente, percorsi e molto altro.

Una storia lunga più di un secolo

Nata nel 1906 da un piccolo gruppo di appassionati, la sezione Cai di Varese più di cent’anni dopo ha superato i 2.000 iscritti e lavora per promuovere l’alpinismo in ogni sua forma. Divisa in base all’ambito, l’associazione ha gruppi dedicati a: alpinismo e scialpinismo, escursionismo, mountain bike, il gruppo seniores, speleologia, alpinismo giovanile, discesa in sci e tutela dell’ambiente montano (Tam).

Un passato lungo e ricco di vicende, dove non sono mancati risultati prestigiosi anche ben oltre i confini della provincia. È il caso della palestra di scalata del Campo dei fiori, per anni importante punto di riferimento per il mondo dell’alpinismo. Proprio qui Mario Bisaccia, famoso alpinista nato a Varese nel 1929, ha ideato e sperimentato il suo “nodo mezzo barcaiolo”, importante innovazione in materia di sicurezza e ancora utilizzato dagli alpinisti di tutto il pianeta.

Tutela e collaborazione: il legame col territorio

Che si tratti di tutelare boschi e sentieri, o di offrire supporto in caso d’emergenza, il legame che il Cai Varese intreccia col territorio è molto forte. I soci della sezione varesina collaborano da tempo con amministrazioni locali e comunità montane per mappare sentieri e percorsi montani, che senza manutenzione e senza persone che li frequentino con regolarità finirebbero per scomparire, insieme alla storia che raccontano.

Il gruppo speleologico ha inoltre mappato tutte le cavità ipogee del territorio varesino. Sono stati gli speleologi del Cai Varese a scoprire – con l’aiuto di alcuni coloranti naturali – che il Lago Erica (nascosto in una cavità sotterranea del Campo dei Fiori) è da dove si approvvigiona l’acquedotto di Casciago. Il gruppo speleologico è stato chiamato anche per raccogliere campioni e verificare i danni causati dallo sversamento di carburante al Campo dei Fiori nel giugno 2020.

Sono diverse anche le iniziative che il Cai Varese promuove per i più giovani in collaborazione con le scuole. Uscite didattiche per le classi, giornate di orienteering per imparare a usare la bussola, in totale ogni anno il Cai Varese accompagna dai 500 ai 600 studenti ogni anno.

La montagna: tra esperienza e ricordo delle proprie radici

«La montagna – racconta Antonella Ossola, presidente del Cai Varese – è il luogo dove nascono le esperienze. Praticare attività di qualunque tipo in montagna è bello ed estremamente appagante, anche quando si ritorna in luoghi già visitati. Ogni volta la montagna continua a stupire e si scopre sempre qualcosa di nuovo».

«Per sperimentare la montagna – spiega Roberto Brunoni, consigliere di Cai Varese -, non bisogna per forza arrampicarsi sulle vette alpine più alte. Sono montagna anche i sentieri, i boschi e i panorami vicino casa. Vivere la montagna vuol dire vivere l’ambiente naturale che ci circonda».

«Andare in montagna – aggiunge poi Pierluigi Zanetti, segretario di Cai Varese – è faticoso ma anche divertente. Vuol dire stare insieme, condividere dei momenti, ma anche prendersi cura dei sentieri, le strade dei nostri nonni, e tenere viva la memoria del nostro passato».

Alessandro Guglielmi
aleguglielmi97@gmail.com

 

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Pubblicato il 26 Maggio 2021
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