Il caro prezzi delle materie prime minaccia la portata del Superbonus

Il difficile approvvigionamento ha messo in seria difficoltà la produzione di intere filiere, alcune strategiche per l'economia italiana e il Made in Italy. Dodici senatori della Lega presentano mozione al Governo

senato

Dodici senatori della Lega, tra cui il varesino Stefano Candiani, hanno presentato una mozione , comprendente dieci punti, che impegnano il Governo a porre rimedio all’approvvigionamento delle materie prime che ha messo in seria difficoltà la produzione di intere filiere, alcune strategiche per l’economia italiana e il Made in Italy.

L’AUMENTO VERTIGINOSO DEI PREZZI

L’interruzione delle catene globali di approvvigionamento e la conseguente carenza delle materie prime ha comportato e un aumento dei prezzi considerevole. Per esempio, la carenza di legno, già dagli ultimi mesi dello scorso anno, ha determinato un  rialzo dei prezzi superiore al 30 per cento. «Accanto a questo – scrivono nella mozione i senatori leghisti – è necessario considerare le grandi difficoltà logistiche di reperimento di navi e container e il conseguente aumento dei costi e dei tempi di trasporto delle suddette materie, anche a causa della grande domanda proveniente da Cina e Stati Uniti.

L’AUMENTO CONDIZIONA IL SUPERBONUS

Il settore dell’arredo, considerato un’eccellenza italiana che coinvolge 73.000 imprese e 311.000 addetti con un fatturato da 42,5 miliardi di euro nel 2019, ha fatto registrare a fine 2020 un calo del 16 per cento per l’intera filiera, e rischia di subire un ulteriore forte contraccolpo, così come i settori dei pellet e degli imballaggi in legno.

Stesso destino per i prezzi delle principali commodities alimentari che hanno fatto registrare un incremento, raggiungendo, a livello mondiale, il massimo dagli ultimi sette anni, trainati dall’aumento delle quotazioni di oli vegetali, zucchero, cereali, latte e carne.

Il fenomeno colpisce anche il settore delle costruzioni. Citando uno studio di Cna, riferito ad un campione rappresentativo di imprese artigiane, micro e piccole della filiera delle costruzioni, impianti e serramenti, è emerso che l’aumento dei prezzi delle materie prime potrebbe limitare la portata del Superbonus. L’indagine infatti rivela che il 79% delle imprese intervistate hanno segnalato rispetto a un anno fa aumenti nei prezzi dei materiali, delle materie prime e delle apparecchiature legate all’edilizia.

I senatori leghisti firmatari della mozione, ovvero Romeo, Faggi, Candiani, Bagnai, Ferrero, Rivolta, Testor, Tosato, Montani, Bergesio, Vallardi, Mollame, impegnano il Governo:

  1. ad attivare nelle opportune sedi europee ed internazionali, iniziative volte a garantire alle filiere produttive interessate dai fenomeni descritti l’approvvigionamento delle materie prime necessarie a mantenere i livelli di produzione, predisponendo altresì politiche economiche tese ad incentivare non solo il rientro in Italia e in Europa delle produzioni strategiche per l’economia nazionale, che sono state delocalizzate negli ultimi decenni, ma anche un maggior utilizzo delle materie prime già presenti sul territorio nazionale, al fine di ridurre la soggezione del nostro tessuto produttivo all’imprevedibilità delle dinamiche del commercio mondiale e alle difficoltà strettamente connesse alla complessità delle catene globali del valore.
  2. a far fronte tempestivamente alle condizioni critiche verificatesi nel settore delle costruzioni, a causa del rialzo eccezionale dei prezzi dei materiali edili e delle difficoltà di approvvigionamento denunciate dalle imprese, per evitare una crisi incontrollabile del settore che potrebbe mettere a rischio gli interventi in corso;
  3. ad adottare provvedimenti urgenti per l’attuazione di un esteso monitoraggio e rilevazione dell’andamento dei prezzi delle materie e dei materiali più significativi utilizzati nel campo delle costruzioni per il primo trimestre del 2021, rispetto agli anni precedenti;
  4. ad assumere tempestivamente ogni azione necessaria, atta a garantire un allungamento dei termini della detrazione maggiorata, almeno fino al 2023, al fine di evitare che l’eccesso di domanda concentrato in un breve lasso di tempo possa alimentare le distorsioni sul mercato delle materie prime denunciato in premessa;
  5. a valutare la predisposizione di un intervento urgente, attraverso il quale riconoscere gli incrementi straordinari di prezzo intervenuti per ricondurre i rapporti negoziali nel perimento dell’equilibrio sinallagmatico, riconoscendo cosi i maggiori costi che si troveranno a fronteggiare gli operatori economici;
  6. ad assumere le iniziative occorrenti per un confronto con la Commissione europea sul rialzo dei prezzi dei materiali, delle materie prime e delle apparecchiature legate all’edilizia, anche tenendo conto le segnalazioni effettuate da altri paesi UE, allo scopo di individuare iniziative comuni per far fronte ad una situazione che interessa tutta l’Europa, in un momento cruciale per la realizzazione di infrastrutture e in generale per la promozione del settore delle costruzioni considerato tra i settori centrali per la ripresa post pandemia da Covid-19, nonché per abbattere eventuali fenomeni speculativi e tutelare gli operatori del settore;
  7. ad adottare le occorrenti iniziative di carattere normativo per l’istituzione di un apposito Fondo per l’adeguamento prezzi, da istituire nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, indirizzato a compensare i maggiori costi delle stazioni appaltanti in conseguenza del rialzo dei prezzi, in caso di insufficienza delle risorse a disposizione, secondo modalità da definire che comunque garantiscano la parità di accesso per la piccola, media e grande impresa di costruzione, nonché la proporzionalità per gli aventi diritto nell’assegnazione delle risorse;
  8. a mettere in campo la migliore strategia finalizzata a monitorare l’andamento dei prezzi delle materie prime sul mercato, al fine di arginare azioni speculative che destabilizzano il mercato e generano un disequilibrio nella remunerazione dei fattori produttivi a danno della competitività delle filiere agroalimentari;
  9. ad adoperarsi nelle sedi europee affinché non vengano estese le misure di salvaguardia all’import di acciaio, la cui estensione è prevista per fine giugno;
  10. ad attivare nelle opportune sedi europee ed internazionali, iniziative volte a tutelare l’offerta di rottame ferroso disincentivando l’export fuori dalla Ue.

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Pubblicato il 27 Maggio 2021
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