Il grido dei Maneskin: il rock and roll non morirà mai
Lo ha urlato il frontman dei Maneskin sul palco dell’Eurovision Song Festival dopo la vittoria della band con la canzone “Zitti e buoni”

Rock and roll can never die. Il rock and roll non morirà mai. Con queste parole, che canta Neil Young in uno dei suoi pezzi più famosi, risalente al lontano 1979, ha esultato il frontman dei Maneskin sul palco dell’Eurovision Song Festival, dopo la vittoria della band con la canzone “Zitti e buoni”.
Un bel cambiamento rispetto alle passate edizioni di quella manifestazione. E, più in generale, rispetto alle mode del rap e del trap, o di certo pop sdolcinato. La bella notizia che un gruppo di “bravi ragazzi” ventenni, che sono passati in poco tempo dalle esibizioni sulle strade di Roma ai palcoscenici di San Remo e Rotterdam, evidenzia che il rock è tuttora un grande bacino di energie, idee, coraggio. E che chiunque può trarre linfa da questo bacino.
Da Varese, in questi anni, abbiamo iniziato il cammino per rivendicare la storia presente e futura del rock, che non è solo musicale, è legata alla vita. Il nostro movimento ha trovato adesioni tra fan club, band, istituzioni, pezzi di opinione pubblica. Abbiamo promosso, con eventi musicali e culturali, in modo particolare nei confronti delle giovani generazioni, la conoscenza di questa storia: protagonisti, leggende, conseguenti scosse emotive e innovative sull’insieme della società.
Non lo facciamo con e per spirito nostalgico. La stessa vittoria dei Maneskin dimostra che la epopea del rock è viva e vegeta. Dimostra che non si deve per forza stare “zitti e buoni”. Dimostra che il rock non è un vecchio arnese dei genitori o dei nonni. Non tutti i ragazzi si stancano dopo pochi secondi di ascoltare veri musicisti. Non tutti si accontentano di cliccare un “like” per accomodarsi nel mondo del pensiero unico in versione Grande Fratello.
Non tutti si bevono la paccottiglia che ininterrottamente viene spacciata per musica “meravigliosa e moderna” dalle app, dai padroni del web che manipolano gusti e preferenze. Come cantano i Maneskin, noi “siamo fuori di testa, ma diversi da loro”. Esiste un’alternativa alla musica di plastica, senza anima. Esiste la possibilità di alzare la testa dallo smartphone.
Il nostro “movimento d’anca”, programmerà nei prossimi mesi una serie di appuntamenti tra Varese e Milano, per insistere tenacemente sulla convinzione che la cultura giovanile, di cui ancora il rock è parte integrante, ha la possibilità di sovvertire le idee vecchie. E c’è la possibilità di offrire ai veri musicisti e cantanti una nuova chance. Dopo la pandemia del covid, che ha portato dolore e morte, vogliamo diffondere la “pandemia” del rock, che porta energia e vita.
Pino Tuscano – ideatore del Movimento Mondiale rock and roll patrimonio immateriale della umanità.
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