L’Arno da riscoprire, partendo dalla sponde

Le piogge dell'ultimo periodo hanno riportato acqua nel torrente. Legambiente rilancia la richiesta di nuovi interventi. Compresa la sistemazione di percorsi secondari

Arno Gallarate

Cura delle sponde urbane, ma anche riscoperta dei percorsi lungo il torrente: sono le richieste fatte da Legambiente per consentire alla zona di Gallarate di conoscere di più e ri-conoscere il torrente Arno, più comunemente indicato con il nomignolo (improprio) di Arnetta.

«Se dobbiamo citare una parola che evochi la povertà intellettuale e lo scarso rispetto per la storia della nostra terra è sufficiente dire “Arno”. Eppure attorno al suo corso si sono sviluppati i centri abitati esistenti, non solo nei quasi mille anni che ci separano da Bonvesin de la Riva, ma ancor prima, al nascere nostra civiltà, come rammenta il nome Gallarate. Non è un caso che la sua basilica sia sorta proprio davanti all’Arno, utilizzato dalla notte dei tempi, in seguito deviato, sfruttato, anzi supersfruttato, oggi purtroppo in perdurante secca, tranne quei pochi giorni all’anno di intensa pioggia che lo lasciano comunque privo di vita. Quella vita che qualche anno fa fece gridare al miracolo: acqua trasparente con pesci, libellule, anatre e aironi, assieme ai razzolanti galli, sempre presenti».

«L’Arno è caduto nel silenzio nonostante gli appelli della gente e le segnalazioni di Legambiente e di diverse associazioni ambientaliste che negli anni hanno inviato al Comune di Gallarate idee per la riqualificazione di tratti costeggianti le sponde e per un loro uso a favore di pedoni e ciclisti. Altrettanto sono stati inutili il potente stimolo offerto dal Maga, anno 2016, con la scelta dell’Arno per il Premio Nazionale Arti Visive, la frequentazione quotidiana dell’area delle vasche di laminazione, dove in molti si ritrovano per camminare, e le richieste dell’ing. idraulico Emilio Magni, ideatore di progetti funzionali a ridare acqua al suo corso».

«Dopo gli anni dello sfruttamento, sversando liquami industriali e inquinanti, eccoci ora al punto dolente del presente e della dimenticanza, nel rimpallo delle responsabilità tra i decisori. Così ci rivolgiamo alla Provincia, richiedendo la sua attenzione. Oggi l’Arno ha bisogno di un progetto generale e condiviso tra Provincia e Comuni, di studi, di finanziamenti, di un’idea collettiva che valorizzi il suo corso. Chiediamo un inserimento fattivo nel futuro quale opera di riconnessione del paesaggio, possibilmente impiantando ai lati frutteti con piante autoctone e – quanto sarebbe necessario – di aperture verso spazi liberi e usufruibili da parte della gente che cerca relax fuori dal caos cittadino».

«L’Arno ha ancora molto da dare. In primo luogo i suoi servizi ecosistemici vanno riconosciuti e tutelati. In secondo luogo il suo corso da Valdarno fino a sud di Lonate è affiancato da stradine, percorribili a piedi o in bicicletta, sterrate o asfaltate, purtroppo però interrotte da numerosi bruschi arresti, dovuti a passaggi su strade d’alta frequentazione, a chiusure in proprietà private, a immobili a strapiombo costruiti con noncuranza per i dieci metri di rispetto, stabiliti dalla legge».

[le foto id=1239576]

«Da ultimo, a Gallarate, abbiamo visto sponde rasate, svuotate di ogni sorta di flora, presentate assurdamente come buon risultato! Il tutto vuoto ha consentito la colonizzazione da parte di una pericolosa infestante, la Reynutria, viva e vegeta laddove AIPO, noncurante, ha realizzato la perfetta rapatura delle sponde. E così, mentre i Navigli di Milano sono candidati a ricevere il prestigioso riconoscimento Unesco, noi siamo qui, senza idee, senza voce, dimenticando la bellezza. Davvero siamo così incapaci di valorizzare il nostro territorio? Ridare all’ARNO importanza è obiettivo di noi tutti».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 30 Luglio 2021
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.