Racconta ai medici le violenze subite dal figlio e lo fa arrestare dalla Polizia di Busto
L'anziana era ricoverata per una patologia quando si è sfogata coi sanitari che l'avevano in cura. L'indagine del Commissariato ha portato ad un'ordinanza di arresto per il 52enne

Allontanarlo dall’abitazione della madre, che maltrattava da un anno, non è bastato e così per un italiano di 52 anni, residente a Busto Arsizio, si è reso necessario l’arresto e la misura del carcere. L’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del locale tribunale, è stata eseguita ieri mattina dagli agenti del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio che lo hanno accompagnato in via per Cassano.
L’uomo è accusato di maltrattare la madre ottantacinquenne da più di un anno. Il provvedimento con il quale il giudice, solo quattro giorni prima, gli aveva ordinato di allontanarsi dalla casa familiare e vietato di avvicinarsi alla madre si era rivelato un argine troppo debole.
Non aveva fatto passare nemmeno un giorno da quando gli era stata notificata quella misura, infatti, che l’uomo era rientrato nell’abitazione forzandone la porta e aveva minacciato e aggredito i vicini di casa, accusati di aver testimoniato contro di lui.
I maltrattamenti erano venuti alla luce pochi giorni fa, quando la vittima è stata ricoverata in ospedale per altre patologie. Sentendosi al sicuro perché fuori dal controllo del figlio, la donna si è confidata prima con i medici e poi con i poliziotti del Commissariato.
È così emerso che l’uomo, trasferitosi a casa della madre da circa un anno dopo aver perso il lavoro e interrotto una relazione sentimentale, era solito maltrattarla moralmente con urla, bestemmie e offese, e fisicamente spintonandola, dandole pizzicotti, afferrandola per i capelli e lanciandole contro oggetti.
La situazione peggiorava soprattutto quando l’uomo cedeva al vizio dell’alcol che sembra attanagliarlo da tempo. I racconti della donna sono stati approfonditi dai poliziotti, che hanno trovato conferme anche presso i residenti in zona, peraltro a loro volta intimoriti dall’indole aggressiva dell’uomo, che in passato si era scagliato anche contro alcuni di loro e dai suoi precedenti per reati connotati dall’uso della violenza. Da qui l’emissione del Provvedimento interdittivo prima e della custodia in carcere poi.
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