Imprenditoria, fisco e studenti: le risposte dei sette candidati varesini al confronto in università

Sono stati chiamati a mettere a confronto le proprie idee sul futuro della città, in un dibattito, ospitato nell'aula magna dell'Università dell'Insubria

Confronto tra sindaci all'Insubria

I sette candidati sindaco per la città di Varese – Francesco Tomasella, Varese Libera; Daniele Zanzi, Varese 2.0; Matteo Bianchi, Lega; Caterina Cazzato, Noi Civici Per Varese; Davide Galimberti, PD; Carlo Alberto Coletto, Varese in Azione e Giuseppe Pitarresi, Sinistra Alternativa – sono stati chiamati a mettere a confronto le proprie idee sul futuro della città, in un dibattito, ospitato nell’aula magna dell’Università dell’Insubria, organizzato da Confesercenti con la partecipazione dell’Università degli Studi dell’Insubria, di Alumni Insubria e con la collaborazione delle associazioni di categoria Confapi Varese, CNA Varese, UPI C.L.A.A.I. e Federmanager.

Un incontro con l’obiettivo di mettere a confronto alcune delle tante idee che caratterizzano, e nel contempo distinguono, i candidati seguito sia dal vivo che su teams da oltre 200 studenti.

Il primo blocco di domande è stato pensato da associazioni e imprese:

Qual è il suo valore guida nell’impegno amministrativo della città a supporto dell’imprenditorialità collettiva, assicurando trasparenza tra pubblico e privato?

Tomasella: “Mi sono fatto fare una maglietta apposta per l’occasione, con scritto: Università libera – no Green Pass. Mi spiace che sia passata di moda questa frase, poiché questo nuovo regime autoritario che ormai viviamo da un anno e mezzo ha colpito prima il diritto allo studio e ormai con il green pass anche il diritto al lavoro. I miei valori per l’imprenditoria sono la vicinanza e l’ascolto. Tutti i commercianti mi dicono che i candidati in campagna elettorale promettono, promettono e poi per cinque anni non si vedono più”.
Zanzi: “Sulla piccola scatola di medicine che distribuiamo in giro, ci sono scritti i principi per una sana politica, tra cui il principio attivo della Trasparenza. Se dovessi individuare un valore, sarebbe la trasparenza. Nelle modalità con cui bisognerebbe approcciarsi a questa città: sono stato cinque anni vicesindaco e ho scoperto che la modalità di approccio fondamentale. Bisogna conciliare interesse pubblico con quello privato. Ci vuole trasparenza nei rapporti e contenuti a dei tavoli di confronto, in modo tale che tutto sia deciso prima, e non calato dall’alto e discusso poi dopo”:
Bianchi: “Io credo che sia necessario innanzi tutto il sostegno al governo Draghi che si sta mettendo in campo sul tema della ripartenza, aiuto all’imprenditorialità sia quella collettiva che quella prettamente privata. Credo però che sia da menzionare anche il principio di sussidiarietà, che tanto è stato sviluppato in regione Lombardia, non solo sulla sanità, ma anche su cultura, sport, educazione, nel sociale. Credo che questi siano quattro argomenti su cui l’amministrazione deve compartecipare. Fare insieme e fare per gli altri”:
Cazzato: “I criteri da adottare e per cui l’amministrazione deve prendere un impegno serio, devono essere trasparenza, efficienza ed efficacia, l’applicazione dei criteri dati dalle norme di anticorruzione, per assicurare che i rapporti tra pubblico e privato siano legittimi: legalità, imparzialità, trasparenza. Parliamo di Valori”.
Galimberti: “Io provengo da un’esperienza professionale in cui assistevo imprese aziende contro pubbliche amministrazioni, e ho cercato in questi cinque anni di trasferire quei principi di efficienza ed efficacia nell’agire e nell’azione amministrativa del comune. Vi do alcuni dati: quasi 500 milioni di euro di affidamenti per servizi, appalti, lavori per creare una mole significativa di risorse. Massimo rigore e trasparenza. Il contenzioso in questi anni è stato estremamente ridotto. Siamo stati una provincia molto colpita dalla pandemia, per questo con le risorse del piano nazionale dobbiamo mettere in piedi un comitato di monitoraggio”.
Coletto: “Coinvolgimento e partecipazione sono i cardini su cui abbiamo fondato il nostro programma. Coinvolgere associazioni prima che vengano presi provvedimenti amministrativi affinché vengano condivise e ascoltate le esigenze da chi veramente vive l’imprenditoria. Partecipazione, perché chi si occupa di tutte queste iniziative possa tradurle in provvedimenti che incontrino il favore di chi è sul campo”.
Pitarresi: “Io rappresento l’alternativa, tra gli interventi che sentiremo oggi ci saranno molte cose simili, frasi già preparate, ci ripeteremo. Varese è stata a lungo la città dello sviluppo economico, lavoro e cultura. Le trasformazioni degli ultimi decenni hanno messo in discussione il tessuto economico e produttivo, spazzando via identità e rendendo la precarizzazione un tratto di fondo della condizione lavorativa. Serve un dialogo con imprenditori e associazioni dei lavoratori per programmare lo sviluppo di un città che rispetti lavoratori e ambiente”.

Perché un imprenditore dovrebbe aprire un’attività a Varese e se veniste eletti quali sono le azioni previste per il rilancio tessuto imprenditoriale locale?

Pitarresi: “Varese ha bisogno di una svolta. A noi sembra che chi ci ha governato dal ’92 al 2016 non abbia ottemperato a questa sua funzione amministrativa. Molte cose sono state fatte, ma il Territorio non è stato rispettato. Ci vuole sinergia tra le forze lavorative e produttive. Perché aprire un’attività a Varese? Bisogna valorizzare le risorse umane interne. Bisogna frenare quello che sono questi grandi supermercati e grandi esercizi che minano il lavoro degli imprenditori locali”:
Coletto: “È nella natura dei varesini la vocazione all’impresa, anche se in Italia è sempre più difficile fare impresa. Dobbiamo tenere alto questo spirito di impresa. Cosa vogliamo fare per venire incontro agli imprenditori? Portare a Varese un piano regolatore simile a quello adottato a Milano. Far partecipare il comune di Varese alle ITS, cui non ha mai partecipato, potrebbe essere una buona soluzione”.
Galimberti: “Varese in questi anni è cambiata molto, ha subito una trasformazione importante. E’ una città sempre più connessa. Varese ha un asse diverso, non più capolinea di tutto, ma una città media che ha relazioni con l’area pedemontana e Milano. Un luogo dove le sperimentazioni possono avvenire, ed è il motivo per cui abbiamo deciso di investire sulla riqualificazione dell’asse dell’Olona, una riconversione fattibile con i fondi del piano nazionale. La progettazione dell’intera area e questa iniziativa si collegano alla defiscalizzazione delle aree di confine.
Cazzato:”Un Imprenditore dovrebbe aprire un’attività a Varese perché il suo ruolo nella società non è solo quello di produrre profitti, ma perchè è soprattutto un cittadino italiano e ha il dovere di svolgere secondo le proprie possibilità e la propria scelta, che concorra al progresso materiale della società. “.
Bianchi: “In un contesto globalizzato ed eterogeneo dobbiamo dare risposte a chi cerca opportunità imprenditoriali a Varese. Oggi ancora più di ieri, perchè la crisi pandemica ha ribaltato alcuni paradigmi, poichè ci sono state ricadute nel territorio di provincia. In questo quadro il piano nazionale ripresa e resilienza ha la sua importanza. Oggi arriveranno soldi sui territori, bisogna spenderli e spenderli bene. Bisogna pianificare la città e far si che il territorio offra opportunità. Credo che un altro elemento sia l’efficienza di pubblica amministrazione: rivedere la dislocazione logistica, aprendo palazzo Estense ai turisti e concentrando gli uffici comunali alla Ex caserma Garibaldi.
Zanzi: “Perchè un imprenditore dovrebbe aprire un’attività a Varese? Sono quarant’anni che mi chiedo questo, perché sono imprenditore. Io dico sempre che tengo famiglie, non famiglia. Molti di voi lo scorso anno mi hanno visto a solidarizzare con tanti commercianti perchè capisco le difficoltà che ci sono. Ho avuto modo di capire molte cose. Varese è una realtà con tante idee e con il più alto numero di brevetti. Una città in fermento, piena di donne e uomini con capacità per uscire da questa crisi. Due cose che vorrei fare una volta sindaco sono degli incentivi per agevolare nuove aperture, fare un tavolo per parlare degli affitti, che sono spropositati, dare aiuto ai crediti di imposta sulla formazione e i nuovi sviluppi e snellimento della burocrazia”.
Tomasella: “In questo paese un lavoro a tempo indeterminato non te lo da nessuno senza raccomandazioni. Sconsiglio di aprire un’attività qui, perché come ha detto Diego Fusaro noi partite Iva siamo i nuovi proletari. Lavoriamo 12 ore al giorno, meno ferie, no permessi, no malattia. Apriamo una ditta con l’illusione di fare imprenditori ma manteniamo lo Stato con le nostre tasse. La cosa più eroica che ho fatto è stato aprire un’azienda in Italia. Per questo è necessario abbassare le tasse e istituire la flat tax”.

La sfida che vi proponiamo è questa: se foste eletti, prendetevi un impegno riguardo alle agevolazioni – che hanno aiutato alcune imprese nella ripartenza dopo l’avvento della pandemia – che riuscireste a mantenere per tutto il 2022, anche se non previsti da appositi decreti.

Tomasella: “Ci opporremo a nuovi lockdown. Non è stata la pandemia a mettere in crisi le imprese, ma le decisioni politiche. Viviamo le manovre restrittive e il green pass più duri di occidente. Uno degli obiettivi di Varese Libera è quello di abolire la tari, per attività colpite dal lockdown. Ci sono troppe attività chiuse e abbandonate a loro stesse, la politica non si è assunta le sue responsabilità. Per questo chiederemmo anche una proroga per la tassa sugli spazi all’aperto, visto che ad oggi sono 15 milioni gli Italiani discriminati non aventi green pass”.
Zanzi: “Cinque anni mi hanno insegnato molto. Noi ci siamo trovati allo scoppio della pandemia in un grave stato di abbandono. Bisogna capire cosa fare per aiutare e non semplicemente cercare di far quadrare i bilanci. Io direi che se c’è un impegno per il 2022 mi sento di confermare quello di una calmierazione sulla tari. Dare più spinta, venire incontro ai bisogni dei commercianti che ogni mese devono pagare gli stipendi. Bisogna rischiare qualcosa. Faremo interventi anche per quanto riguarda l’occupazione dello spazio pubblico, che si sta rivelando uno strumento valido per rivitalizzare la città, soprattutto con l’allargamento delle zone pedonali e l’utilizzo di spazi all’aperto inserendo tavolini all’esterno”.
Bianchi: “Confermo cosa dicevano gli altri due candidati sul tema della concessione e utilizzo del suolo pubblico, ma credo che una menzione vada fatta anche sulla tematica dei tributi locali, sia per quanto riguarda la tari, ma anche per quanto riguarda l’IMU. Di seconde case a Varese ce ne sono tante, perchè tanti sono i proprietari immobiliari. L’IMU grava su esercizi di natura commerciale. Crediamo che un’attenzione alla calmierazione di questa imposta possa avere un effetto benefico in un quadro generale in cui la città di Varese ha bisogno di rilanciare il Suo brand.
Cazzato: Sono un avvocato e funzionario pubblico, e vengo da una famiglia di commercianti e artigiani. Comprendo e vivo le esperienze che può vivere chi vive un’impresa da imprenditore e chi vive come dipendente pubblico e genitore. L’emergenza Covid, drammatica, determina una condizione su cui è necessario difendere l’assetto imprenditoriale attraverso sicurezza, turismo e sostegno alle imprese.
Galimberti: il tema della tari è importante, perchè è una delle tasse che grava maggiormente sulle aziende. Voi sapete che la città di Varese nel 2016 aveva il calcolo di tari Più gravosa, oggi siamo l’opposto, una delle città dove la tassa sulle aziende è la più bassa. La riduzione dei piani economici, non solo è legata al Covid, ma è strutturale per tutti gli anni a venire. Entrerà in vigore anche la tariffa puntuale, per cui si applica il Principio chi inquina paga. Sotto questo fronte è importante sottolineare il supporto alle aziende”.
Coletto: non possiamo che dire che anche noi confermiamo l’ esenzione per l’occupazione suolo pubblico estendendo ad iniziativa per esposizione esterna della merce senza far pagare suolo pubblico. Prima guardiamo il bilancio e poi facciamo progetti. Oggi far promesse è semplice. Se uno paga un’imposta deve esserci un trasferimento da parte dello stato di pari entità. Ad ogni uscita deve corrispondere un entrata. Anche la conciliazione delle donne sul posto di lavoro deve essere una priorità utilizzando lo sviluppo del pnrr e un incremento dei posti negli asili nido, riducendo impatto in fatti di numero e estendendolo anche alle scuole paritarie e private.
Pitarresi: “Forse ci dimentichiamo che era preferibile non avere il Covid 19. I soldi che arrivano dallo stato creano debiti. Come si fa a non avere più debiti? Gli Italiani devono essere onesti. Varese, come tutta italia, ha tanti evasori fiscali. Agevolazioni fiscali prodotte in questi tempi devono essere mantenute per il 2022. Servizi ai beni comuni. Apertura o riapertura per esercenti che hanno dovuto chiudere. Quartieri vicini ai cittadini, hanno bisogno di servizi. E diciamo No ai grandi supermercati.

Il secondo blocco di domande è stato pensato per temi a sfondo prettamente universitario e introdotto dal Professor Storace, ricercatore di filosofia politica, e da due portavoce degli studenti universitari:

In una scala di valori che comprende diritto alla salute e al lavoro, dove si colloca la cultura?

Pitarresi: colloco la cultura la primo posto. Studio, università e cultura. Con le conoscenze si ha la possibilità di migliorare la vita umana. Si ha la possibilità di accedere a lavori dove non tutti possono accedere. Ci vuole anche sinergia, gli universitari sono a pari merito degli operai.
Coletto: la cultura va messa alla pari delle altre tematiche, non deve esistere una classifica. la cultura è un complemento nella vita dell’uomo. Per questo vorremmo creare una nuova sinergia con l’università per sviluppare eventi e migliorare l’offerta culturale della città.
Galimberti: crescita culturale, sinergie, rapporti. Per fare un esempio, oggi daremo il premio ad un importante matematico a livello mondiale a Villa toeplitz, un premio finanziato da atenei lombardi, regione lombardia e comune di Varese. Servono spazi adeguati in supporto alla cultura. Come soprattutto il teatro. Il Teatro è uno spazio per la cultura.
Cazzato: la promozione della cultura, fondamentale perchè determina la portata dei termini salute e lavoro. Bisogna avere le idee chiare, personalmente è impossibile lavorare se non si gode di buona salute.
Bianchi: è la cultura che differenzia gli esseri umani, ed è altrettanto vero che salute e lavoro sono importanti. Il tema del lavoro deve sviluppare e crescere. No al sussidio fine a sé stesso. In una scala gerarchica, al primo posto c’è la persona.
Zanzi: sono contento che la nostra università abbia successo. Varese 2.0 vuole accorpare assessorato alla cultura a quello dell’ambiente, con anche Sanità e medicina preventiva. Vogliamo creare un Interconnessione. Non può esistere una scala valoriale. Io so che una persona malata, senza soldi, non va a comprare le medicine e non va a teatro. La cultura deve essere un filo intrecciato.
Tomasella: un buon cittadino e un buono stato si mantiene in equilibrio tra doveri civici e libertà individuali che in un anno e mezzo è saltato colpendo libertà personali.

Sviluppo per studenti?

Tomasella: a Varese è mancata la visione: cosa si vuole fare di questa città? Una città universitaria e turistica. Credo in Varese città universitaria. Vorrei nuove facoltà e studenti sul territorio, in città.
Zanzi: Per noi lo studentato andava fatto nella caserma Garibaldi. Noi potremmo essere un cuore attrattivo per studenti Erasmus, soprattutto data la vicinanza e la posizione strategica ad altre città e regioni.
Bianchi: bisogna portare gli alloggi degli studenti nel centro città, con studentati dove investitori privati possano lavorare. Gli studenti devono vivere i servizi cittadini per colmare i vuoti che ora la città subisce.
Cazzato: per noi è necessario agevolare economicamente studenti, anche per quanto riguarda trasporti pubblici e alloggi. Tariffe agevolate per la pratica degli sport e per l’avviamento di lavori artigianali come succede da tempo in alcune città Europee.
Galimberti: puntiamo alla crescita dell’ateneo, alla presenza di persone e docenti. Biumo sarà interessato dal nuovo campus universitario, come da accordo tra comune e università. i nuovi alloggi fanno rivivere il quartiere. Mi dispiace che altre forze politiche si siano opposte al potenziamento del campus a Bizzozzero, poichè punto strategico e interessante e molto sfruttato dall’università.
Coletto: 12000 studenti, ma in città non ne vediamo traccia. Vorremmo anche vivessero in città. Attualmente l’università è un po’ un corpo avulso, legata a Bizzozero, senza collegamenti adeguati. Ci vogliono più messi, più Piste ciclabili. Biaogn avvicinare studenti alla città.
Pitarresi: Varese dal 92 è stata amministrata da un partito di egoisti e ignoranti, culturalmente. Ricerca e università non sono al primo posto. Noi diciamo che non solo che il pnrr deve finanziare la cultura, ma deve essere anche un costante impegno che ci prendiamo, perché Varese è cresciuta e ci vogliono più investimenti per valorizzarla. Bizzozero non è lontana dal centro, il centro è lontano da Bizzozzero.

Cosa intende fare per valorizzare l’università dell’insubria nel territorio di Varese?

Pitarresi: La casa dello studente. A Varese manca. In altre città esiste, anche più di una. Rette meno costose, più accessibili a figli dei meno abbienti. A Varese ci sono famiglie che non stanno bene, che vorrebbero un futuro migliore per i propri figli.
Coletto: lavorare in sinergia con strutture imprenditoriali locali. Ho proposto la costruzione di condomini assistiti per persone anziane autosufficienti, idea in sinergia con l’università, per un luogo in cui gli studenti possano lavorare sul campo, soprattutto per quanto riguarda le scienze infermieristiche e mediche.
Galimberti: proseguire nel consolidare la relazione tra amministrazione e università, arrivando entro fine 2022 ad avere la caserma Garibaldi come nuovo polo culturale cittadino e universitario. Tornare indietro sarebbe uno sperpero di denaro, sarebbe uno spreco di tempo e opportunità.
Cazzato: pubblicizzare le imprese locali e favorire l’inserimento degli studenti nel mondo del lavoro. Nell’interesse dell’università e della cittadinanza vanno assunti criteri trasparenti per quanto riguarda le capacità relazionali e costruttive.
Bianchi: Serve contaminazione culturale, tra città e università. Serve uno stimolo che arriva dall’esterno in una città troppo chiusa. Uno stimolo alla competitività e che allontani dall’idea di vivere della ricchezza acquisita. Una contaminazione diversa dal progressismo della sinistra.
Zanzi: valorizzare vuol dire aggiungere valore a qualcosa che ha già valore. Bisogna avere visioni, portare nuove facoltà confacenti a questa città. Abbiamo bisogno di ampliare e valorizzare, utilizzando le ville come nuove sedi universitarie e creando opportunità di stage con aziende locali
Tomasella: Concordo che la caserma sia data in buona parte all’università, ma per me andrebbe data completamente. Servono nuove facoltà, per avere studenti in centro. Piazza Repubblica deve diventare la piazza della cultura, non del mercato.

Ultima domanda, come classifichi i seguenti ingredienti di ripartenza della città: accessibilità, welfare, formazione delle competenze, interconnessione e attrattività?

Tomasella: accessibilità, welfare, interconnessione, formazione delle competenze.
Zanzi: interconnessione, accessibilità, attrattività, welfare e formazione delle competenze.
Bianchi: attrattività, interconnessione, accessibilità, formazione, welfare.
Cazzato: formazione delle competenze, accessibilità, interconnessione, welfare, attrattività.
Galilmberti: interconnessione, accessibilità, formazione delle competenze, attrattività, welfare
Coletto: welfare, accessibilità interconnessione, formazione delle competenze e attrattività
Pitarresi: Stato sociale, accessibilità, formazione, interconnessione, attrattività.

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Pubblicato il 20 Settembre 2021
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