Estorsioni a sfondo sessuale, due vittime a Busto Arsizio e Gallarate
Il giovane, ammaliato dall'idea di poter avere un incontro piccante con una donna in cerca di avventure, aveva sborsato diverse migliaia di euro. Che andavano nelle tasche di un 33enne di Bonifati
Prima si è spacciato per una donna, poi per l’avvocato della stessa e infine per un maresciallo riuscendo ad estorcere ad un bustocco (e a quanto pare anche ad un gallaratese) circa 8 mila euro, il tutto mentre era sottoposto ad una misura cautelare di obbligo di dimora.
Un 33enne di Bonifati (Cs) è stato arrestato dalla Polizia di Stato di Busto Arsizio questa mattina, mercoledì, in esecuzione di un’Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP su richiesta della Procura della Repubblica di Busto Arsizio. L’arresto si è concretizzato nel paese dove era sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di dimora in quel comune.
L’uomo è stato individuato dagli investigatori del Commissariato di P.S. di Busto Arsizio come l’autore di un’estorsione “a distanza” della quale era rimasto vittima un giovane bustocco. Il calabrese si è dimostrato un vero e proprio “trasformista della tastiera”, che è riuscito a presentarsi agli occhi della vittima prima come una donna piacente e disponibile, poi come un avvocato e infine addirittura nelle vesti di un “maresciallo”.
Il trentatreenne aveva pubblicato su un sito di incontri un’inserzione nella quale, presentandosi come una avvenente donna in cerca di compagnie maschili, aveva catturato l’attenzione della vittima riuscendo anche, con il miraggio di un prossimo incontro piccante, a farsi inviare delle somme di denaro. La vittima tuttavia, dopo aver sborsato un’apprezzabile somma e constatato che l’agognato appuntamento non si concretizzava, aveva iniziato a manifestare perplessità.
A quel punto l’estorsore aveva iniziato a ricattarlo, minacciando di rivelare la loro relazione virtuale ad amici e fidanzata, mostrando così di avere precise informazioni sulla sua vita privata; successivamente il pregiudicato si era presentato come l’avvocato della donna, gli aveva comunicato che questa era deceduta e aveva preteso il pagamento delle spese per il funerale; infine si era addirittura spacciato per il “maresciallo” incaricato di indagare sulla morte della donna, minacciando di adottare provvedimenti nei suoi confronti se non gli avesse inviato altro denaro.
L’ingenuo giovane ha così finito per sborsare circa 8000 Euro, finchè non è più stato in grado di sostenere le spese è si è convinto a presentare una denuncia. Non è stato facile per gli agenti risalire all’identità dell’esperto malfattore, con una lunga lista di analoghi precedenti e condanne, che era stato molto accorto nel nascondere la propria identità dietro una rete di prestanome e di carte ricaricabili sulle quali confluivano i soldi della vittima, ovviamente intestate a terzi più o meno inconsapevoli.
Alla fine tuttavia la sua identità e i passaggi di denaro sono stati puntualmente ricostruiti dai poliziotti di via Foscolo, che hanno portato alla luce anche una seconda identica estorsione consumata ai danni di un uomo residente nel gallaratese. La Magistratura ha quindi emesso la misura cautelare che ha condotto l’uomo dal suo appartamento al carcere di Paola.
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