Si fa presto a dire “team”. Bisogna avere il coraggio di formare e assumere

Negli ultimi tre anni alla Media srl, azienda specializzata nella gestione in outsourcing delle attività di contabilità, sono stati attivati 8 tirocini e realizzate 4 assunzioni

Economia varie

«Un team non è un gruppo di persone che lavorano insieme. Un team è un gruppo formato da persone che si fidano l’una dell’altra». I dipendenti della Media srl di Varese, azienda di servizi specializzata nella gestione in outsourcing delle attività di contabilità di imprese e studi professionali, leggono questa scritta ogni giorno della settimana prima di iniziare a lavorare, sapendo benissimo che la fiducia non si compra, ma si costruisce mettendosi in gioco giorno dopo giorno. Le scritte ad effetto servono a poco nel lavoro. La motivazione ha bisogno di esempi reali e di una filosofia condivisa in grado di innervare l’intera organizzazione aziendale.

IL CAPITALE UMANO

Essere al passo con l’innovazione tecnologica è importante per qualsiasi azienda. Per Media srl è un importante abilitatore che non può mai prescindere dalla risorsa umana. 
Oggi è fin troppo facile parlare di centralità del capitale umano, uno dei temi più discussi quando si parla di organizzazione di impresa, ma non è poi così scontato che ci sia tutta questa consapevolezza sulla sua importanza.
«L’innovazione è fondamentale e non ci abbandonerà mai – spiega Mauro Monti, amministratore delegato responsabile processi organizzativi di Media srl – ma concentrarsi sui processi non basta. Occorre invece mettere al centro le persone perché se solo un componente del team lavora in modo non corretto, sarà l’intero ingranaggio a scricchiolare».

FORMARE UN TEAM NON È FACILE

Si fa presto a dire «team». In realtà le difficoltà per un’azienda iniziano già nella ricerca del personale adatto alla sua costituzione. È un tema delicato che mette a nudo alcune debolezze del sistema. Le aziende non trovano i profili ricercati e puntualmente si rimette in discussione il ruolo formativo della scuola che è una delle cause, ma non l’unica, del disallineamento tra domanda e offerta di lavoro.
Negli ultimi tre anni alla Media srl sono stati attivati ben otto tirocini, su un totale di venticinque dipendenti, di cui quattro trasformati in assunzione.
«Bisogna avere il coraggio di formare per assumere e noi lo facciamo perché siamo convinti che non si possa cercare personale quando si è in emergenza – aggiunge Alberto Fugazza amministratore delegato e business development di Media srl  – Certo, avere persone con un po’ più di peso ed esperienza sarebbe utile, ma è difficile trovarle. Integrare i giovani in una struttura non è semplice, ma quando trovi quello giusto si innesca uno scambio reciproco che può insegnare tanto all’azienda».
La parola risorsa indica questo rapporto virtuoso. Media srl forma i suoi dipendenti senza avere paura che quelle stesse risorse possano essere contese sul mercato da altre aziende. È capitato che persone fatte crescere negli anni, abbiano poi scelto di fare altre esperienze in realtà multinazionali o sperimentare la libera professione. «Sono i migliori ambasciatori della nostra azienda» dicono i due amministratori. La certificazione in carne e ossa della serietà del percorso di formazione.

Economia varie

L’IMPORTANZA DEGLI ISTITUTI TECNICI

Media srl trova i suoi candidati all’istituto tecnico Daverio di Varese e al Tosi di Busto Arsizio. Alcuni scelgono di completare il ciclo di studi con una laurea triennale all’università dell’Insubria, quando hanno già iniziato a lavorare.  La nascita di una academy interna li aiuta poi a migliorare e alzare il livello delle conoscenze anche grazie al contributo di docenti che appartengono alla stessa struttura.
«Nonostante abbiano appreso le tecnicalità più importanti alle scuole superiori – continua Fugazza – l’esperienza universitaria è importante perché li aiuta a sviluppare e a vivere la relazione, a organizzarsi e avere un metodo che li aiuta nell’approccio al lavoro».

UNA QUESTIONE DI METODO

I nuovi arrivati – e alla Media srl ne vedono tanti – possono suonare come un campanello d’allarme per i dipendenti più anziani – si fa per dire, considerato che l’età media in azienda è ben al di sotto dei 40 anni -. In realtà la ricerca di personale è solo una questione di metodo che permette all’azienda da una parte di non essere mai in emergenza per mancanza di personale, dall’altra di assecondare in modo coerente la crescita che negli ultimi anni è stata consistente.
Il passaggio di consegne tra vecchi e giovani non è sempre facile da gestire e la differenza la fanno sempre le soft skill. «L’uomo cerca di autoproteggersi, è normale – conclude Monti -. Oggi ci vuole un cambio di mentalità a tutti i livelli, pensare al proprio orticello all’interno di un’organizzazione non ha senso. La vera protezione è creare valore aggiunto per l’azienda».

VAI ALLA SCHEDA DI PRESENTAZIONE DELL’AZIENDA

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 02 Novembre 2021
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.