Progetto Carcere 2021: a Cremona vince l’inclusione
La Uisp della città lombarda ha promosso un torneo a otto squadre all'interno della casa circondariale cittadina. Una sinergia che ha coinvolto la direzione, la Polizia Penitenziaria e la Asd Corona Calcio

A Cremona il 2021 si è concluso nel segno dello sport e dell’inclusione. Alcuni giorni prima dell’inizio delle vacanze natalizie si è svolta infatti l’ultima attività sportiva dell’anno presso la casa circondariale della città lombarda. L’istituzione del “Progetto Carcere 2021”, organizzato dal Comitato Uisp di Cremona, ha permesso di portare il calcio all’interno dell’istituto penitenziario attraverso un percorso di formazione e partecipazione volto in primis alla sensibilità nei confronti dei soggetti privati della libertà.
Nell’idea Uisp di sport per tutti, infatti, portare in carcere lo sport ha molti effetti positivi: la possibilità per i detenuti di avere un’attività non solo divertente, ma anche capace di stimolare riflessioni sul lavoro di squadra nel rispetto delle regole, e la possibilità di confrontarsi con operatori e persone che vengono al di fuori del carcere.
Otto le squadre che si sono confrontate sul campo da gioco, provenienti dalle sezioni A-C-E-D-F-H-I-L, in cui sono suddivisi gli ospiti della casa circondariale. Alla finale sono giunte la sezione H e la sezione C, quest’ultima è risultata poi la vincitrice del torneo con un totale complessivo di reti di 14 a 4. Il torneo e la finale sono stati arbitrati dall’operatore Uisp Gigi Bertoletti, una figura di grande esperienza nel comitato cremonese.
Il “Progetto Carcere 2021” dimostra ancora una volta l’effetto positivo della sinergia esistente tra le istituzioni coinvolte: la Casa circondariale di Cremona, l’ASD Corona Calcio che ha donato le maglie alla squadra vincitrice e il personale della Polizia Penitenziaria sempre disponibile e pronto durante tutto il periodo del torneo. Un torneo che, in periodo di covid, ha dovuto affrontare più difficoltà di altre attività sportive: tutto ciò che si svolge in carcere, per motivi di sicurezza, era già complesso prima della pandemia e con il covid si è complicato ulteriormente, chiudendo ancora di più le case circondariali nei confronti del mondo esterno.
Una situazione dove anche chi è “fuori” a volte percepisce delle restrizioni alla propria libertà individuale, affrontare una detenzione è ancora più difficile, con le poche possibilità di contatto con l’esterno che vengono ulteriormente ridotte. Per questo Uisp da sempre pone particolare attenzione al mondo delle case circondariali e alle sue diverse componenti occupandosi con entusiasmo e sensibilità di progetti rivolti alla popolazione detenuta nelle carceri in tante località d’Italia. Perché questo è vero sport per tutti: gol e risultati, certo, ma prima di tutto ci sono le persone.
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