Niente assunzioni per il nido di Samarate, spunta l’idea della Macchi-Ricci
La proposta di una collaborazione è stata avanzata da Samarate città viva e, insieme a quella di una gestione mista del M5S, verranno valutate dalla giunta
Ancora nulla è deciso riguardo il destino del nido comunale di Samarate, Nidondolo, che rischia l’esternalizzazione a causa della carenza di personale.
Da settembre una classe – quella dei piccoli – è affidata alle educatrici esterne dell’azienda 3SG di Gallarate, mentre le altre due, dei medi e dei grandi, sono ancora del Comune. Ma è necessario prendere una decisione.
Nella commissione Istruzione di ieri, mercoledì 9 febbraio, non c’è stata una vera e propria decisione da parte dell’amministrazione, bensì un confronto con delle proposte sul tavolo portate dalle opposizioni che, però, più volte hanno incalzato gli assessori e il sindaco, Enrico Puricelli, a dire esplicitamente se avessero preso una decisione in merito.
Il problema del personale
Dalla scorsa primavera si discute sul futuro del nido, un problema intrecciato a quello della carenza del personale comunale. Il Comune, ormai da un anno, è in affanno: a inizio 2020 il comune aveva a disposizione 85 dipendenti, entro il 2023 ne perderà 29 tra pensionamenti e dimissioni.
Nel corso del 2022, però, si potranno assumere 10-12 persone, ma l’urgenza attuale dei vari uffici comunale avrebbe bisogno di più del doppio del nuovo personale, 30.
Nel 2022 Samarate assumerà 11 dipendenti comunali, ma ne servirebbero 30
Non sembra esserci da parte dell’assessora all’Istruzione, Linda Farinon, una direzione unilaterale verso l’esternalizzazione, bensì è più propensa a una concessione.
Inoltre, la prima soluzione ricadrebbe sul bilancio, come ha sottolineato Alessio Sozzi (M5S): «La scelta di esternalizzare ricade sulla voce di bilancio, perché le rette non andrebbero al Comune. Se scegliete di esternalizzare completamente ci sono meno entrate e questo ricade sui parametri della norma per assumere».
Il clima di indecisione
Presente in commissione anche la coordinatrice del nido, Claudia Giorio, che ha espresso il dispiacere suo e delle colleghe, oltre lamentare il clima di attesa e di preoccupazione che attanaglia le lavoratrici da molti mesi: «Ancora stasera ci diciamo che non è stato deciso nulla, anche se il sindaco dice che le assunzioni non sono previste. Poi c’è la preoccupazione e una sospensione che sta diventando pesante». In seguito ha comunicato che il personale non accetterà l’esternalizzazione.
A rompere il ghiaccio dopo una lunga discussione che rischiava di concludersi ancora una volta senza delle vere proposte, il consigliere Tiziano Zocchi (Progetto democratico), visibilmente scocciato, ha preso la parola cercando di incalzare l’amministrazione: «Abbiate il coraggio di dirlo: in commissione Bilancio il consigliere Tarantino ha mostrato la sua lista che metteva il nido negli uffici dove non si sarebbero fatte assunzioni, stasera perché c’è il personale nessuno ha il coraggio di dire che l’amministrazione ha intenzione di esternalizzare il nido». In seguito ha proposto di assumere 3 persone, attingendo alla capacità assunzionale di 12 persone che ora il comune ha a disposizione.
Il consigliere Leonardo Tarantino non ha gradito la critica di Zocchi e ha ribattuto così: «Ci siamo sempre proposti di condividere la scelta e fare un passo alla volta. Il nido è stato un ottimo servizio e lo può essere se dotato di un numero corretto di personale. La maggioranza sta valutando delle osservazioni ed è utile raccogliere proposte e contributi; su questa questione non abbiamo una decisione ideologica». Ha poi sottolineato l’importanza di trovare soluzione a lungo termine e non “tampone”.
La proposta di Zocchi è andata a vuoto perché, alla fine della commissione, Tarantino ha affermato: «Questa sera è stata decisa una cosa, che non si faranno assunzioni sul nido». Verranno valutate le altre proposte avanzate dalla minoranza.
La proposta della Macchi-Ricci
La vera novità è stata la proposta del coordinatore di Samarate città viva, Maurizio De Tomasi, che ha chiamato in causa l’intervento della Macchi-Ricci, il cui edificio è di proprietà comunale: «Il gruppo ha pensato una soluzione un po’diversa: essendoci una scuola paritaria storica a Samarate, la Macchi-Ricci, sarebbe interessante valutare se è il caso di collaborare».
Che cosa intende per collaborare? «Nel senso di dare supporto alle classi con 1-2 educatrici e con dei progetti futuri più stabili, nel rispetto delle persone che svolgono questa attività alla scuola materna». Così facendo, si assicurerebbe alla Macchi-Ricci di incrementare il suo fatturato.
La proposta di ribaltare l’attuale gestione
Il commissario Fortunato Costantino e il consigliere Alessio Sozzi (Movimento 5 stelle) hanno riproposto l’idea di ribaltare la gestione attuale, «così facendo si manterrebbe il nido con una parte comunale, in attesa che cambi la norma e si possa tornare ad assumere, per far tornare il fiore all’occhiello del comune».
Cosa si è deciso, alla fine? Le due proposte verranno valutate.
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