Chiesti a Varese nove anni per l’uomo accusato di violenza sessuale su minori, “ma non ci sono prove”

Due le persone offese per fatti contestati legati a molestie e a rapporti sessuali completi: dopo le discussioni delle parti sentenza attesa per il prossimo 7 luglio

tribunale varese

Piccolo imprenditore e appassionato di sport giovanili così da diventare apprezzato allenatore di numerose squadre, o predatore seriale di minori tanto da doversi difendere da un delicato processo per violenza sessuale? È su questo che il tribunale composto in collegio dovrà decidere il prossimo 7 luglio nel pomeriggio, dopo aver ascoltato nell’udienza di giovedì 30 giugno le richieste delle parti: 9 anni per il pubblico ministero Giulia Floris, assoluzione per Fabrizio Piarulli e Miriam Antonaci (foro di Como) che invece credono nella totale estraneità dell’uomo che in passato ha già affrontato un procedimento penale con l’accusa di incesto nei confronti della figlia, da cui è uscito con archiviazione per l’infondatezza della notizia di reato.

L’udienza, sebbene pubblica, richiede tatto nella sua trattazione per gli ambienti frequentati dalle parti, per il contesto in cui è maturata – un centro minore del Varesotto – e per le due ragazze, minorenni al momento dei fatti, elementi che hanno concorso secondo la difesa, a «maturare una volontà di gettare un’ombra oscura sull’imputato», ha spiegato il difensore Fabrizio Piarulli che nella sua arringa oltre a fotografare «scarsa sostanza delle indagini, che presentano delle falle» ha puntato sull’assenza di prove a carico dell’uomo. «Nulla sul cellulare, nessun video o foto pornografiche risultanti da ben due verifiche forensi».

Ma neppure «nessuna testimonianza diretta», se non delle persone offese «rispetto alle violenze effettuate nel luogo di lavoro dell’imputato» (un’edicola). L’avvocato ha chiesto di «escludere il corredo di suggestioni arrivato in questo processo. Non c’era nessun mostro in paese. L’imputato paga lo scotto di avere allenato a lungo giovani sportive, entrando in contatto nel corso della sua carriera fra 700 e 1.000 ragazze, nessuna delle quali lo ha accusato. Paga lo scotto di aver aperto la sua casa, di aver partecipato a gruppi di whatsapp, accompagnando alcuni sportive alle partite. Tutto nel cuore di una provincia che genera mostri con la stessa velocità con la quale dimentica di averlo fatto».

Parole pesanti, che dovranno venire valutate dalla corte assieme a tutti gli elementi finora emersi. Il processo parte sulla scintilla di due elementi che compongono il castello accusatorio: una denuncia sporta dalla madre di una ragazzina che sostiene, guardando la messaggistica dello smartphone della figlia, che la figlia sarebbe stata oggetto di molestie. Poi la seconda accusa legata invece a rapporti sessuali continuati nel tempo con un’altra ragazza minore, rapporti consumati secondo l’accusa sia a casa della giovane, sia nell’edicola dove l’uomo prestava la sua principale attività lavorativa.

Le difese hanno voluto insistere sull’effettiva genuinità e sul valore delle testimonianze raccolte durante la fase dibattimentale. Un tratto singolare sfruttato dall’avvocato Piarulli ha riguardato l’impiego delle immagini scaricate dai social e ritraenti una delle persone offese per verificare l’attendibilità di una testimonianza che asseriva un’importante perdita di peso patita dalla ragazza proprio a fronte dei sospetti abusi subiti: «Ma non è vero, perché le sue forme sono rimaste invariate dal 2014 al 2020, lo dicono le foto di Facebook». Il collegio, come anticipato, deciderà fra 7 giorni.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

Un giornale è come un amico, non sempre sei tu a sceglierlo ma una volta che c’è ti sarà fedele. Ogni giorno leali verso le idee di tutti, sostenete il nostro lavoro.

Pubblicato il 30 Giugno 2022
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.