Se un allenatore di tennis fa la differenza. Il caso di Marnate
Famiglie e ragazzi iscritti ai corsi di Tip Top Tennis hanno chiesto con fervore di poter continuare ad allenarsi a Marnate. Ma la chiusura del centro San Carlo pregiudica il futuro della società.
In un’assemblea pubblica in Comune a Marnate, mentre gli adulti snocciolavano termini tecnici, dettagli burocratici e paroloni, loro non si sono lasciati intimorire.
A 12,13 anni, si sono alzati in piedi e con educazione, ma anche fermezza, hanno chiesto di parlare, per raccontare del loro piccolo – ma importante – mondo, fatto di mille dubbi sul diventare grandi, ma anche di attaccamento deciso a ciò che fa star bene.
E, fra queste belle certezze, c’erano, fino allo scorso mese di luglio, le ore di tennis al campo del centro San Carlo di Marnate, dove Alessio, Alberto e gli altri allenatori della società Tip Top Tennis, impartivano loro lezioni di tennis, ma non solo. Questi ragazzi hanno chiesto di non interrompere questa loro realtà, pregiudicata dalla chiusura dei cancelli del centro sportivo.
Il contenzioso sulla gestione della struttura, arrivato fino al Tar, ha determinato la momentanea sospensione delle attività e quindi, dallo scorso 5 settembre, un cartello sulla cancellata del centro ha annunciato l’impossibilità di entrare.
Ma, si sa, settembre è il mese caldo per le iscrizioni sportive e la società Tip Top Tennis ha espresso preoccupazione per il futuro: se i campi non verranno riaperti, i 140 iscritti andranno altrove e la società fallirà.
«Questo gruppo sportivo ci sta molto a cuore, tanti di noi sono di Marnate o dei comuni limitrofi, perché dovremmo accompagnare i nostri figli in centri sportivi lontani da casa, che non conosciamo?- hanno chiesto alcuni genitori in rappresentanza dei tanti iscritti – gli allenatori li hanno presi per mano fin da piccoli e li stanno facendo crescere in un ambiente stimolante e ricco di valori, non vogliamo perderli».
Il centro san Carlo Di Marnate«Si era creata una piccola isola felice, con le ore di tennis con i nostri 140 iscritti di tutte le età, dai 5 anni in su – ha spiegato uno dei coach, il 23enne Alberto – Io non conosco i dettagli tecnici di questi documenti burocratici o dei vincoli che vi impediscono di riaprire, ma fate qualcosa per tutti noi» ha chiesto, guardando con rispetto, ma anche convinzione e dignità assessori e Sindaco davanti a lui.
Il giovane allenatore ha speso anche parole di encomio per i gestori uscenti, i volontari della Pro loco, che hanno gestito il centro negli ultimi sei anni: «Adesso il centro è allo sbando, i ragazzini si ritrovano al supermercato lì vicino senza nulla da fare. Quante volte ho visto i volontari intervenire con ragazzi intenti a creare casino, invitandoli ad entrare, a divertirsi in modo sano e responsabile, hanno fatto la differenza».
Un intervento, come quello dei ragazzini che lo hanno preceduto, che ha lasciato un segno profondo negli adulti presenti e la consapevolezza di quanto un luogo di sport possa essere una scuola di vita e non solo l’insegnamento di una pratica sportiva.
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