Società Benefit, Varese fa scuola: seconda in Lombardia dopo Milano

Questo il primo risultato che emerge dal progetto promosso da Fondirigenti e affidato a Univa Servizi, la società di servizi di Confindustria Varese, che ha coinvolto imprese e dirigenti del Varesotto

Roberto Grassi

La provincia di Varese è seconda in Lombardia per numero di Società Benefit, dietro alla sola Milano. Medaglia d’argento per il territorio varesino che conta 37 di queste realtà, ovvero il 5,6% del totale a livello regionale (Elaborazione Confindustria Varese su dati CCIAA Varese e AIDA ottobre 2022).

Questo il primo risultato che emerge dal progetto promosso da Fondirigenti e affidato a Univa Servizi, la società di servizi di Confindustria Varese, che ha coinvolto, dal mese di giugno 2022 fino a marzo 2023, imprese e dirigenti del Varesotto sul tema, per l’appunto, delle Società Benefit. Scopo principale dell’iniziativa: partire dallo spaccato industriale varesino (particolarmente sensibile al tema) per sviluppare modelli formativi capaci di accrescere le competenze dei manager delle imprese di tutta Italia necessarie ad accompagnare le aziende su percorsi di trasformazione in Società Benefit e aumentare l’impegno del sistema produttivo sui fronti della responsabilità sociale. Il tutto attraverso la realizzazione di una ricerca in grado di restituire una fotografia dello stato dell’arte e dell’evoluzione del fenomeno anche grazie alla somministrazione di una survey e di assessment svolti su un campione di imprese.

Il contesto in Italia 

Quando si parla di Società Benefit in Italia si fa riferimento oggi a 2.626 realtà che impiegano 138.355 addetti per un valore totale della produzione pari a 19.651 milioni di euro (dati aggiornati al IV trimestre 2022 su Servizio di InfoCamere). Uno spaccato in forte crescita. Solo in termini di numero di aziende benefit il balzo in avanti tra il 2021 e il 2022 è stato +54,7%. Con una concentrazione della maggior parte delle aziende in Lombardia: 34,54%, seguita da Lazio (11,12%) e Veneto (10,05%). Ma cosa significa per un’impresa decidere di passare alla forma giuridica di Società Benefit? Significa integrare strutturalmente finalità di bene comune all’interno della propria missione aziendale, operando in modo responsabile. Per dirla come Massimo FoladorDocente di Business Ethics della LIUC Business School e CEO di Askesis Società Benefit Srl: “Il passaggio a Società Benefit è di tipo strategico e prima ancora culturale. Su questo tema ci giocheremo l’effettiva capacità di operare all’interno della transizione ecologica e lo faremo tanto più e tanto meglio se coglieremo l’importanza e la convenienza di questo passaggio”.

I risultati della ricerca  

I risultati della survey, a cui hanno risposto 59 imprese del Varesotto, mostrano come il modello di Società Benefit, sia largamente conosciuto sul territorio varesino ma, allo stesso tempo, quanto sia ancora necessario investire nella costruzione delle competenze e delle conoscenze necessarie al management delle aziende affinché questo istituto giuridico possa risultare realmente un vantaggio competitivo. La ricerca di Univa Servizi e Fondirigenti sottolinea l’importanza della creazione di una conoscenza di base in grado di inquadrare gli aspetti della Società Benefit nelle prospettive del diritto societariodell’economia aziendale e della finanza, per approfondire questioni ancora poco chiare nel sistema imprenditoriale come, ad esempio, la differenza tra Società Benefit e B-Corp.

Le competenze richieste dalle Società Benefit 

Sulla base dei risultati delle analisi effettuate, Univa Servizi ha creato un prototipo di corso per la formazione manageriale per lo sviluppo delle competenze necessarie alle aziende per la transizione verso la forma di Società Benefit. Modello che ora è a disposizione delle imprese della provincia di Varese e che attraverso Fondirigenti potrà essere replicato anche in altri territori.

Un progetto scalabile, dunque, che mira a coltivare nelle aziende:

  • Competenze di tipo amministrativo: per l’implementazione di buone pratiche di corporate governance oltre che l’adempimento di alcuni precisi obblighi a norma di legge;
  • Competenze di tipo finanziario che devono includere la capacità di bilanciare le esigenze di tutti gli stakeholder e saper definire idonei KPI e metodologie di misurazione degli impatti delle attività dell’azienda;
  • Competenze di tipo legale: le Società Benefit si distinguono per il loro impegno a perseguire obiettivi di sostenibilità sociale e ambientale, oltre che economici e questo comporta la necessità di sviluppare un know-how legale specifico;
  • Competenze inerenti la comunicazione e le relazioni esterne che assumono un ruolo cruciale per la promozione della reputazione dell’azienda e per la sensibilizzazione degli stakeholder sui valori e gli obiettivi della Società Benefit;
  • Competenze trasversali: in virtù del valore della transizione ad una società di tipo Benefit, la trasmissione della vision aziendale passa attraverso un approccio ed uno stile proprio dei dirigenti e delle figure apicali dell’impresa che si rispecchia poi su tutta l’organizzazione.

Le dichiarazioni

Marco Bodini, Presidente di Fondirigenti: “Con questa ricerca, che rientra tra le cosiddette ‘Iniziative strategiche’, Fondirigenti pone un altro importante tassello nel consolidamento di una moderna cultura manageriale nel nostro Paese. Il tessuto imprenditoriale italiano cambia continuamente pelle: cambia il modo di vedere sé stesso, il proprio sistema di valori, il modo di rappresentarsi e anche il modo di interagire con il proprio ecosistema di riferimento. E per farlo ha bisogno di manager formati e costantemente capaci di adeguarsi a questa continua trasformazione competitiva. Con questi approfondimenti, e con un utilizzo mirato delle risorse per la formazione continua, Fondirigenti si candida a svolgere un ruolo sempre più centrale in questa trasformazione”.

Roberto Grassi, Presidente di Confindustria Varese: “Dalla ricerca svolta da Univa Servizi insieme a Fondirigenti, la provincia di Varese appare come un terreno fertile per quanto riguarda il tema delle Società Benefit. Molte delle aziende intervistate, infatti, sono risultate in linea con i valori fondanti di questa forma giuridica. E il motivo è semplice: svariate realtà sono Benefit di fatto senza esserlo sulla carta. Serve dunque fare un passo in più, prima di tutto sul fronte della formazione e delle competenze. Da tempo, il valore di un’impresa non si misura più solamente attraverso il suo fatturato o la sua produzione, ma anche con ciò che restituisce in termini di benessere sociale alla comunità e al territorio. Lo dico come rappresentante dell’industria varesina, ma anche come imprenditore che ci crede in prima persona, tanto da averlo messo in pratica nella mia azienda. Grazie a questo progetto, Varese fa da apripista per modelli formativi di cui potrà avvantaggiarsi tutto il sistema nazionale delle imprese e con esso l’intera società”.

Eligio Trombetta, Presidente di Federmanager Varese: “Il nostro Paese ha avuto esempi di indiscusso rilievo nell’ambito delle Società Benefit, molti anni prima che il Legislatore raccogliesse lo spunto per formalizzarne la natura giuridica, nel 2016: un esempio illuminato è la Olivetti, con la guida visionaria di Adriano Olivetti. Oggi sono oltre 2.000 le aziende che hanno deciso di formalizzare l’impegno sociale e a tutela dell’ambiente e una formazione manageriale adeguata è necessaria ed importante; l’iniziativa strategica promossa da Fondirigenti è la dimostrazione di come Federmanager voglia impegnarsi in questo ambito, sempre più rilevante per la società odierna”.  

Milena Cortiana, Ceo di Cibitex Srl, azienda di Solbiate Olona del settore delle macchine per il finissaggio tessile, coinvolta nel progetto e che ha iniziato il percorso di trasformazione in Società Benefit: “Il desiderio di partecipare a questa iniziativa nasce dal fatto che la sostenibilità, sia essa intesa come economica, sociale o ambientale, è sempre stata tra i valori fondanti della nostra azienda. Con il diffondersi del concetto di Società Benefit ci siamo resi conto che, inconsapevolmente, stavamo già portando avanti molte delle attività che rientrano tra quelle ritenute valide per la certificazione ufficiale. Da lì è nata la curiosità di sapere come ci saremmo posizionati rispetto ai criteri di valutazione, sottoponendoci ad un assessment portato avanti da Univa Servizi”. Oltre a Cibitex si sono sottoposte all’assessment altre tre aziende del Varesotto: La Termoplastic F.B.M. Srl di Arsago Seprio, la Gnodi Service Srl di Somma Lombardo e la SPM Spa di Brissago Valtravaglia.

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Pubblicato il 29 Marzo 2023
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