Liceo Sacro Cuore di Gallarate vincitore del concorso nazionale di filosofia Romanae Disputationes

Illimite ci trasporta nel futuro, quando lo studio dell’infinitamente piccolo e dell’infinitamente grande giungono finalmente a dare una risposta definitiva alla domanda sulla realtà. Merita un click

Liceo Sacro Cuore Gallarate

Lo scorso 23 marzo, a Bologna, cinque ragazzi del Liceo Sacro Cuore di Gallarate, coordinati dal prof. Gabriele Borsotti, hanno vinto il primo premio nella categoria “Video Junior” al concorso nazionale di filosofia Romanae Disputationes.

“Che cosa è la realtà?” era il tema proposto per questa edizione della kermesse emiliana. Il video dei nostri ragazzi, esito di sei mesi di lavoro, ha voluto mettere a tema il timore giovanile nello stare davanti alla realtà. “Immediatamente sono sorte nei ragazzi alcune grandi domande: esiste la realtà? La realtà ha valore? E quindi in ultima analisi, io ho valore?” racconta il prof. Borsotti. “Abbiamo quindi voluto fin dall’inizio “prendere il toro per le corna” affrontando il grande timore del Nichilismo odierno: la realtà in fondo è il Nulla. Perché come diceva il grande Heidegger “non serve a niente mettere alla porta il Nichilismo, perché ovunque, già da tempo esso si aggira per la casa. Ciò che occorre è accorgersi di quest’ospite e guardarlo bene in faccia”.

Illimite ci trasporta nel futuro, quando lo studio dell’infinitamente piccolo e dell’infinitamente grande giungono finalmente a dare una risposta definitiva alla domanda sulla realtà. Ma è proprio lì che si aprono nuove domande inaspettate… Con un incalzante ritmo narrativo e buone soluzioni tecniche, il filmato azzarda una risposta al nichilismo contemporaneo. Merita davvero un “click”!

La partecipazione al concorso ha permesso ai ragazzi di lavorare su una tematica filosofica, fuori dal tradizionale approccio storico dell’insegnamento scolastico, per arrivare a proporre una propria riflessione; si è provato a tenere insieme i punti di vista di tutti i partecipanti, senza che la visione di uno escludesse quella degli altri, per poi sintetizzarli in un’interpretazione originale e critica.

“Lavorare in gruppo con un obiettivo così importante mi ha fatto crescere e soprattutto mi ha insegnato a lasciare che le idee degli altri diventino mie e, e le mie diventino di tutti, senza nessun tipo di limitazioni – racconta Emanuele –  Partecipare ad un concorso nazionale, inoltre, mi ha obbligato, e ne sono grato, a pensare fuori dagli schemi, ad uscire dalla zona di comfort della mia scuola e dei miei professori; abbiamo scoperto che l’unica opportunità che avevamo di ottenere un risultato positivo fosse metterci in discussione fin da subito come gruppo.”

“Con grande stupore ho potuto conoscere e vedere come la passione per una disciplina possa muovere anche noi giovani: a Bologna ho visto tanti studenti che volontariamente hanno speso il loro tempo in un progetto, e come questo sia stato occasione per confrontarsi su un tema complesso e profondo”, “Ho imparato, ad avere più fiducia in me stesso” raccontano Matteo B. e Matteo M.

Lorenzo conclude: “Alle Romanae Disputationes ho rimesso in discussione la futura scelta universitaria: ho riscoperto una passione per la filosofia. Ho visto cosa vuol dire fare filosofia”.

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Pubblicato il 15 Maggio 2023
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