Se mamma o papà sono in attesa di giudizio: a Milano un protocollo per tutelare i bambini in carcere

Mercoledì 20 marzo verrà firmato il protocollo fra il Tribunale di Milano e Bambinisenzasbarre per la tutela dei figli di genitori detenuti nel periodo di attesa di giudizio, spesso molto lungo e complesso

Generico 11 Mar 2024

A dieci anni dalla Carta dei diritti dei figli dei genitori detenuti, il prossimo 20 marzo verrà firmato il Protocollo di’intesa tra il Tribunale di Milano e l’associazione Bambini senza sbarre Ets, che definisce come attivare interventi di attenzione e cura per i bambini che entrano in carcere per incontrare il genitore e mantenere il legame durante il periodo di attesa di giudizio, spesso lungo e difficile per la separazione da sostenere.

«Il Tribunale è il primo interlocutore delle famiglie per ottenere l’autorizzazione ad accedere in carcere per lo svolgimento della prima visita con il genitore detenuto – spiegano i promotori dell’iniziativa – Il Protocollo impegna il Tribunale ordinario di Milano, contestualmente al rilascio dei permessi di visita ai familiari, ad informare le famiglie che possono accedere a servizi di supporto senza oneri economici per essere accompagnate in particolare ad affrontare il primo ingresso dei bambini negli istituti penitenziari in occasione della visita al genitore detenuto».

Il Protocollo, per la prima volta in Italia, mette in evidenza questo momento cruciale di attenzione ai bambini coinvolti loro malgrado nella detenzione del genitore, e rappresenta un traguardo fondamentale per l’applicazione della “Carta dei diritti dei figli dei genitori detenuti”.

L’associazione Bambini senza sbarre è impegnata nella cura delle relazioni familiari durante la detenzione di uno o entrambi i genitori, nella tutela del diritto del bambino alla continuità del legame affettivo e nella sensibilizzazione della rete istituzionale e della società civile.

Bambinisenzasbarre è attiva in rete sul territorio nazionale col suo “Sistema spazio Giallo” operativo dentro e fuori dalle carceri. Opera direttamente in Lombardia (Milano, Bergamo, Lodi, Voghera, Vigevano, Pavia), in Toscana, Campania e Calabria e supervisiona le attività dei partner in rete a Brescia, Varese, in Piemonte, Marche, Basilicata, Puglia e Sicilia.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Marzo 2024
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