Come verificare la pressione della caldaia
La pressione nella caldaia non è sempre uguale, anzi cambia continuamente diventando altissima e rischiando di far esplodere le condutture dell’acqua, provocare danni e perdite nei radiatori o forare il vaso dilatatore
Accendiamo la caldaia, girando la manopola esterna del nostro impianto di riscaldamento, ed ecco che in breve tempo si iniziano a riscaldare i termosifoni.
Un gesto quotidiano in inverno che però indica l’accensione della caldaia che è composta da diversi meccanismi che permettono di: accendere la fiamma, bruciare combustibile, eliminare i fumi interni, produrre calore, riscaldare l’acqua e metterla in circolo nelle termocondutture fino al raggiungimento dei radiatori (termosifoni o diffusori).
Spiegato in questo modo notiamo che il dispositivo ha un grande “lavorone” da fare che viene facilmente compromesso da alcune anomalie, come dalla pressione nella caldaia. Durante le revisioni o controlli delle caldaie il tecnico si sarà interessato sicuramente a questa funzione, cioè alla pressione.
Sapete esattamente cosa sia? L’acqua è immobile all’interno delle condutture e delle caldaie. Essa non si muove se non viene sospinta. La corrente dei fiumi, ad esempio, permette il deflusso delle acque grazie alle pendenze che possiede. Mentre un lago, che non ha una corrente, non è altro che una conca di acqua immobile.
Nelle caldaie avviene la stessa cosa. L’acqua deve essere spinta nelle termocondutture, radiatori per poi tornare nella caldaia per riscaldarsi e iniziare nuovamente il suo circolo. Tale percorso avviene con una “spinta forzata” azionata dal riscaldamento dell’acqua che riduce l’aria e da un vasodilatatore e serbatoi che appunto equilibrano la spinta.
VALORE OTTIMALE PRESSIONE CALDAIA
La pressione nella caldaia non è sempre uguale, anzi cambia continuamente diventando altissima e rischiando di far esplodere le condutture dell’acqua, provocare danni e perdite nei radiatori o forare il vaso dilatatore.
Il Controllo pressione caldaia può avvenire in autonomia con i manometri che sono presenti sul rivestimento della caldaia. Nei nuovi modelli è possibile avere un display su cui ci sono le indicazioni dei valori della pressione tramite la selezione di controllo.
Il valore ottimale deve essere tra: 1 e 1.5 bar. Però il valore 1 è indicato in alcuni dispositivi e per altri può essere molto basso. Mentre 1.5 bar è quello più comune, ma che richiede comunque un’attenzione per non essere superato.
L’unico modo per avere la sicurezza di un controllo della pressione caldaia perfetto è quello di contattare un tecnico che valuti la situazione dell’impianto stesso.
Aumenti pressione caldaia
L’aumento della pressione comporta dei danni nella caldaia e nelle termocondutture. Infatti i rischi sono quelle di avere delle dilatazioni di questi componenti che dunque si spaccano, lacerano oppure si distaccano le guarnizioni di unione delle condutture. Il risultato è quello di creare perdite di acqua in più punti dell’impianto, come nelle termocondutture nelle pareti.
Il danno peggiore è quello che capita all’interno delle caldaie. Il vaso dilatatore si può lacerare non riuscendo più a sostenere i colpi della pressione. I serbatoi si forano facendo entrare aria. La produzione di acqua calda si danneggia poiché essa si raffredda velocemente. A questo punto il dispositivo si affatica o si surriscalda perché non riesce a sfogare il calore interno e la pressione stessa.
Occorre controllare la caldaia nei primi periodi di accessione continuativa, intorno all’autunno e prima di ridurre il suo utilizzo in primavera.
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