Botte alla moglie incinta davanti alla figlia: il marito condannato a 7 anni di carcere
I fatti risalgono al 2020. L'uomo è stato riconosciuto colpevole anche di abusi sessuali e maltrattamenti indiretti nei confronti della figlia

Botte anche quando la moglie era incinta, continue vessazioni e violenze davanti alla figlia: per questo un quarantenne di origini marocchine è stato condannato oggi, martedì, a 7 anni per i reati di maltrattamento in famiglia e violenza sessuale.
Oltre alle continue vessazioni che l’uomo è accusato di aver fatto passare alla moglie, connazionale conosciuta in rete e con la quale ha poi imbastito una convivenza, ci sono anche abusi sessuali, vale a dire rapporti pretesi anche contro la volontà della persona offesa.
I fatti si riferiscono al periodo del 2020 e la violenza domestica ha riguardato indirettamente anche la figlia della coppia, che ha assistito ai maltrattamenti.
Un crescendo partito prima dalle contestazioni rivolte al modo di vestire della donna, poi sfociate in continue critiche divenute proibizioni e poi costrizioni a seguire regole folli: non uscire, far da mangiare e vivere reclusa in casa, a Lavena Ponte Tresa. Fino alle violenze sessuali e fisiche appunto assistite dalla figlia della coppia.
Dopo la denuncia le indagini e il processo. Il pm aveva chiesto 12 anni. Oltre alla pena la corte ha disposto pesanti pene accessorie oltre ad una provvisionale di 15 mila euro e il pagamento delle spese legali. L’imputato era assistito dall’avvocato Simona Ronchi mentre la donna costituitasi parte civile dall’avvocato Romana Perin.
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