Elisee Assui: «Maglia azzurra indimenticabile, ma ora voglio dare il meglio per Varese»
L'ala di classe 2006 ha firmato un contratto di cinque anni e si appresta a disputare la prima stagione completa in Serie A. Nel bagaglio le prime esperienze in azzurro
Uno dei volti (relativamente) nuovi per la stagione 2024/25 della Pallacanestro Varese è quello di Elisèe Assui: l’ala di classe 2006 con la sua fisicità particolare e con il duro lavoro estivo sta per debuttare come rookie in serie A, dove in realtà ha già fatto l’esordio mettendo piede in campo per una manciata di minuti nella stagione scorsa. Più corposa l’esperienza in Fiba Europe Cup dove ha realizzato 15 punti in 47′ totali.
Alto 1,91 per 105 chili e con una grande voglia di farcela, Elisèe resterà legato al club biancorosso fino al 2029, con una prospettiva di crescita che può con il tempo farlo diventare un nuovo cardine per la squadra affidata quest’anno a coach Herman Mandole. Ma per Assui non c’è solo la Openjobmetis: il ragazzo nato e cresciuto nelle giovanili di Varese ha attirato l’attenzione anche del c.t. Marco Sodini che lo ha convocato in nazionale under 18 sia per il torneo “Schweitzer” in Germania sia per gli Europei di Finlandia ottenendo il quarto posto nel primo caso e il nono nella competizione continentale.
Elisee, come si è avvicinato al mondo del basket?
«Sono entrato nel mondo del basket grazie a mio fratello; guardandolo giocare ho voluto seguire anche io la sua passione».
Qual era il suo sogno legato ai canestri quando era piccolo? E cosa è cambiato ora, con l’inserimento in prima squadra e il contratto con la Pallacanestro Varese?
«Da piccolo, il mio sogno era giocare in Serie B, proprio come faceva mio fratello. Ora guardando il percorso che ho fatto e il contratto che ho firmato, i miei orizzonti si sono ampliati. Ovviamente qualcosa è cambiato e punto molto più in alto, ma so che devo fare gli step giusti per poterci arrivare senza avere fretta».
Nella sua ancora giovane carriera, qual è stata l’esperienza sportiva più bella?
«È difficile dare una sola risposta, ma se dovessi scegliere tra gli Europei e la Next Gen dell’Eurolega, direi senza dubbio gli Europei under 18. Vestire la maglia della Nazionale e rappresentare l’Italia è stata un’emozione unica che non dimenticherò mai».
Cos’hai pensato quando è arrivata la convocazione con la nazionale?
«Quando ho ricevuto la chiamata in azzurro è stato un momento veramente bellissimo. Ricordo ancora quel giorno come se fosse ieri, quasi non riuscivo a crederci».
Cosa pensa del risultato ottenuto con l’Italia tra lo Schweitzer e gli Europei?
«Il risultato non è stato esattamente quello che speravamo, ma sono comunque orgoglioso di ciò che abbiamo raggiunto. Era la nostra prima esperienza insieme come squadra, e credo che ci siamo fatti onore. È solo l’inizio di un percorso che ci porterà più in alto».
Quali sono le prospettive personali per quest’anno?
«Il mio obiettivo principale è quello di migliorare continuamente e perfezionare il mio gioco. Voglio guadagnarmi ogni minuto in campo e lavorare sodo ogni giorno in palestra. Voglio dimostrare il mio valore e contribuire al meglio per la squadra».
Quale risultato pensate di raggiungere in classifica quest’anno?
«Non sono solito fare pronostici, soprattutto in un campionato così lungo e competitivo. Preferisco concentrarmi partita dopo partita e dare il massimo. L’obiettivo è sempre quello di vincere il maggior numero di partite possibile e di crescere come squadra».
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