Gallarate celebra i cento anni del monumento ai Caduti
L'anniversario cade il 21 settembre, a Gallarate venne anche il re, per celebrare i morti e la guerra contro gli austriaci. Previsti un libro e un annullo filatelico
Sabato 21 settembre ricorre il centenario del Monumento ai Caduti di Gallarate, un simbolo della città, nella centrale Piazza Risorgimento, che ricorda il sacrificio di centinaia di gallaratesi mandati a combattere nelle trincee e sui monti, contro gli austriaci (foto wikimedia).
Un anniversario, quello del centenario, che verrà ricordato con la presentazione di un libro e uno speciale annullo filatelico.
Il monumento ai Caduti
Inaugurato nel 1924, il monumento è opera ideata e realizzata dal celebre scultore Enrico Butti, artista originario di Viggiù, noto per le sue numerose opere commemorative, tra i maggiori esponenti della “scuola” di scultori della Valceresio.
Butti, già affermato nel panorama artistico nazionale per le sue sculture monumentali, accettò con dedizione il compito di creare un’opera che onorasse i caduti della Prima Guerra Mondiale, utilizzando il suo talento per esprimere la sofferenza e la dignità del sacrificio.
L’inaugurazione del monumento avvenne appunto il 21 settembre 1924, alla presenza delle massime autorità civili e militari: per svelare il monumento arrivò il re Vittorio Emanuele III, che giunse con la nuova “autostrada” che quel giorno – in contemporanea – veniva aperta al traffico (lo svincolo gallaratese era in posizione leggermente diversa e consisteva in una rampa dopo il casello, che allora era proprio una casa).
Il re nel giorno dell’inaugurazione dell’Autolaghi, dalla Domenica del CorriereErano quelli gli anni in cui l’Italia si riempiva di monumenti ai Caduti, atto patriottico che, alla memoria di chi aveva dato – volente o nolente – la vita, associava il valore del patriottismo e quello del sacrificio contro i nemici (che allora erano “i tedeschi”, intesi come austriaci, nemico secolare dell’Italia unita).
Messi da parte dubbi e gli scrupoli per la “inutile strage” evocata dal papa Benedetto XIV, i opposizione all’internazionalismo, non c’era spazio di critica nei monumenti, tanto che in alcune località monumenti troppo “pacifisti” (voluti ad esempio da amministrazioni socialiste) furono distrutti e ricostruiti.
Il monumento gallaratese, una delle ultime grandi opere di Enrico Butti prima della sua morte, ha al centro una scena di commilitoni che raccolgono un soldato Caduto, mentre in alto due putti simboleggiano gli orfani di guerra. La figura di una donna seduta in basso ricorda le vedove rimaste sole durante il conflitto. Realizzato in marmo e bronzo, tipici materiali utilizzati dallo scultore, l’opera riflette il classicismo e il rigore formale che contraddistinguono lo stile di Butti, reso unico dalla sua capacità di infondere nelle sculture una potente carica emotiva.
Il monumento trovò posto nella piazza Risorgimento, una “piazza nazionale” che – come in altre città d’Italia – era cresciuta dopo l’Unità d’Italia sommando elementi celebrativi della nazione.
Nel corso dei decenni, il Monumento ai Caduti è diventato il fulcro delle commemorazioni annuali, come al 25 aprile o al 4 novembre.
La celebrazione del centenario
Sabato 21 settembre 2024, Gallarate celebrerà il centenario dell’inaugurazione del Monumento ai Caduti gallaratesi.
Alle 11:00, nell’atrio di Palazzo Borghi (via Verdi, Gallarate), accanto alla postazione di Poste Italiane predisposta per l’annullo filatelico speciale realizzato per l’occasione, verrà presentato il volume numero 4 della raccolta “Tradizioni dell’Insubria”, intitolato “L’austero ed amato Calamar di Gallarate – Vicende e curiosità del Monumento ai Caduti di Piazza Risorgimento di Gallarate”. Questo libro offre uno sguardo approfondito sulla storia del monumento, esplorando curiosità e dettagli legati alla sua realizzazione e alla sua importanza per la comunità.
C’è poi l’annullo filatelico, disponibile dalle 10:30 alle 16:30 presso la postazione di Poste Italiane allestita a Palazzo Borghi, riproduce il monumento stesso, con la sua caratteristica struttura in granito rosso di Baveno.
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