Naufragi e vittime: due pesi e due misure dei media italiani
Recentemente molte persone si sono giustamente interrogate sulla differenza che i media hanno riservato al naufragio il 20 agosto della barca Bayessn rispetto al naufragio del 22 agosto di un barcone sul fiume Drina tra la Bosnia e la Serbia
Caro Direttore,
recentemente molte persone si sono giustamente interrogate sulla differenza che i media hanno riservato al naufragio il 20 agosto della barca Bayessn rispetto al naufragio del 22 agosto di un barcone sul fiume Drina tra la Bosnia e la Serbia. 7 morti e 15 superstiti nel primo caso ; 12 morti e 18 superstiti nel secondo caso. Per quale ragione i morti e i superstiti non hanno la medesima rilevanza mediatica è presto detto : sulla barca Bayesan erano in crociera alcuni esponenti dell’ èlite globale, mentre sull’altro barcone tentavano la fuga quelli che l’Occidente collettivo – lo stesso che usa due pesi due misure tra le vite dei palestinesi e quelle degli israeliani – definisce “ non persone “, per riprendere il titolo del bel libro del sociologo Alessandro Dal Lago.
Non persone che in conseguenza delle politiche discriminatorie perseguite dalla fortezza Europa, da Frontex e dal nostro governo di centro-destra non avrebbero il diritto alla fuga da condizioni di vita indegne, figlie di quei bombardamenti indiscriminati e scellerati nel Medio Oriente e nel continente africano effettuati da parte delle potenze occidentali ( e non solo ) nel corso di un quarto di secolo. Al 6 agosto le vittime dall’inizio dell’anno nel mar Mediterraneo sono state 1021, ma dalla strage di Cutro del 25 e 26 febbraio del 2023 – sulla quale nell’istruttoria in corso stanno emergendo le gravi responsabilità della catena di comando per omissione di soccorso – i migranti, guarda caso , non fanno più notizia sui palinsesti delle televisioni di stato. Si racconta che gli sbarchi sono diminuiti, ma non si dice che grazie ai prezzolati e insanguinati accordi con gli autocrati di Libia e Tunisia 13763 persone sono state riportate nei lager libici e circa 30.000 mila nel deserto tunisino. Purtroppo anche i moniti di papa Francesco rimangono inascoltati. Fino a quando l’assenza di corridoi legali e umanitari farà prevalere la morte rispetto al diritto alla vita ? Cordiali saluti
Gian Marco Martignoni
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
PaoloFilterfree su La Lombardia riconosce la professionalità d'esperienza delle maestre d'asilo
ALESSANDRO PRISCIANDARO su La Lombardia riconosce la professionalità d'esperienza delle maestre d'asilo
PaoloFilterfree su La rete degli sportelli SOS Liste d'attesa accusa l'Asst Sette Laghi: "Inganna gli utenti"
Felice su "Palestre e scuole sono una priorità": il presidente della Provincia parla dei problemi edilizi nei licei di Varese, Sesto e Saronno
axelzzz85 su Investito sulle strisce pedonali a Varese. Uomo di 76 anni soccorso in viale Borri
Alberto Gelosia su Intitolazione di Malpensa a Silvio Berlusconi, il ricorso al Tar parte da tre Comuni del Varesotto
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.