“Siamo rimasti a secco e il bancomat aziendale non funziona”: scatta a Gazzada la truffa della benzina
Uno schema ingannevole che sfrutta la fiducia e la solidarietà degli automobilisti. Di notte una coppia chiede denaro per fare benzina e fornisce un numero di telefono irraggiungibile
Nella notte tra il 25 e il 26 agosto, un’automobilista che viaggiava sulla strada tra Lozza e Gazzada ha vissuto un’esperienza che potrebbe rivelarsi parte di un ingegnoso raggiro. All’altezza della rotonda del Keynes, l’autista ha notato una Fiat 500 accostata sullo spartitraffico. Alla guida, un uomo di circa 40 anni, mentre una donna, anch’essa sui 40, si trovava nelle vicinanze dell’auto.
Spinto da un senso di solidarietà, il passante ha deciso di fermarsi per offrire il proprio aiuto. La donna gli ha spiegato che erano rimasti senza benzina e che, a causa di un problema con il bancomat aziendale, avevano bisogno di una piccola somma in denaro per fare rifornimento e tornare a Bergamo. Durante la conversazione, la signora ha fornito il proprio nome, Daniela, e un numero di telefono per restituire la somma ricevuta.
Il giorno seguente, però, quando l’automobilista ha tentato di contattare il numero fornito, questo risultava irraggiungibile. Questo dettaglio ha ulteriormente alimentato i sospetti, che sono diventati quasi una certezza quando l’automobilista ha raccontato la vicenda a un’amica. Quest’ultima ha infatti riferito di aver vissuto un’esperienza identica solo pochi giorni prima. Potrebbe dunque trattarsi di una truffa ai danni di automobilisti di passaggio.
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Stessa cosa settimana scorsa alle 7 di mattina a porto Ceresio..
Identico anche a me, però lei mi ha fermato disperata con la moto ferma in rotonda e io da motociclista impietosito l’ho accompagnata a Morazzone a prendere una bottiglia di benzina e le ho dato anche 20 euro per tornare a Bergamo. Daniela Ghiolmi ha detto di chiamarsi.
Pochi mesi dopo beccata tra le rotonde di Gazzada e Lozza e voleva un passaggio a casa. Quel giro si chiamava Daniela Cantini. Le ho detto di vergognarsi ma avrei dovuto caricarla e portarla dai Carabinieri.
Capitò anche a me in scooter di rientro dal Trofeo Berlusconi intorno alla mezzanotte, di ritrovarmi in mezzo alla rotonda del Keynes sullo spartitraffico una ragazza, molto probabilmente la stessa che però mi disse di abitare a Solbiate, con la macchina in panne senza benzina; pensando avesse avuto un incidente mi fermai per chiedere se avesse bisogno, in contemporanea con un’altra autovettura, ma volle solo dei soldi per la benzina che mi avrebbe restituito con una ricarica il giorno dopo, fornendo un numero prima errato a cui rispose una persona, poi un altro. Fortunatamente avevo solo 5 euro di soldi spicci, le altre erano banconote da 50 euro, che le diedi per accompagnarla a Morazzone a fare benzina, che effettivamente fece. A volte a fare del bene ci si rimane fregati, infatti al numero datomi non rispose mai nessuno nemmeno dopo svariati messaggi whatsapp ne mi ritornarono ovviamente i 5 euro in ricarica.