Il sogno americano lascia il posto alla Germania inattesa: Angelica e un anno di scuola a Colonia

Dallo scambio con le "sorelle" messicane alla scoperta della cultura tedesca, è stato un momento inaspettato per Angelica Colombo, che racconta come l'esperienza all'estero sia stata fatta di novità e apertura al mondo

exchange Colonia

Dal passaparola al Carnevale a Colonia, chi se lo sarebbe mai aspettato? Forse solo mamma Lorena che non avendo avuto questa opportunità a suo tempo ha sempre spronato Angelica a frequentare un anno di superiori fuori dai confini di Magenta.
Angelica Colombo, ora ventenne, aveva 17 anni al momento della scelta. Il tedesco la incuriosiva come lingua, ma ancora i trend di Tiktok e i film americani avevano la meglio. Gli States le facevano venire l’acquolina in bocca.

La Germania non sarebbe mai stato il primo luogo dove avrebbe voluto passare “un anno dei migliori della sua vita”, come spesso si sentiva ripetere da parenti e amici di famiglia.
Così era stato fino al confronto con la professoressa della complicata lingua straniera e alle cene spese a discuterne in famiglia. La Germania aveva un vantaggio netto sugli USA: permetterti di imparare e parlare una lingua diversa, che non stai studiando da anni, per poterti relazionare o lavorare in un Paese florido di opportunità.
Così Colonia ha vinto. Come punto di forza da spendere sul curriculum. Come città da cui non era difficile tornare a casa in caso di emergenza (era il 2021). Come posto che ha lasciato “tante cose belle” ad Angelica.

Un mix di culture, tra scuola tedesca e famiglia ospitante

Il liceo italiano, il Linguistico Salvatore Quasimodo di Magenta, l’ha spronata e supportata nella scelta. Insieme ai professori e alla famiglia ha cercato altri studenti che erano di ritorno dall’anno in Germania: nessuna loro recensione aveva meno di cinque stelle.
«Ero pronta e curiosa di partire ma mai mi sarei aspettata uno scambio così intenso».
A Colonia, al Maximilian-Kolbe-Gymnasium, ha scoperto un nuovo rapporto insegnante-studente e un nuovo modo di fare scuola: lì solo tre materie sono obbligatorie così che ogni studente possa personalizzare il proprio piano di studi; i compiti a casa sono pressoché inesistenti; le lezioni non sono frontali ma pratiche e interattive; le verifiche sono solo scritte, il voto orale deriva dalla partecipazione in classe.

A Lülsdorf invece ha trovato una nuova casa. «Sono stata molto fortunata: non poteva capitarmi famiglia migliore», dice Angelica in un sorriso. Lydia e Jürgen, i genitori ospitanti, l’avevano accolta insieme a due studentesse messicane, per Angelica un punto a favore condividere l’esperienza con due ragazze che vivevano la sua stessa realtà, un supporto, un’ulteriore cultura con cui confrontarsi.

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Angelica racconta che la famiglia ospitante è stata ottima a coinvolgerle tanto che dopo l’anno passato insieme è stata due volte a trovarli. Con le ragazze messicane è in contatto ma rivedersi è più difficile – colpa della distanza – «ma organizzerò sicuramente anche quello».

Le difficoltà: il tedesco e la dolce vita italiana ora lontana

«Con la lingua ho avuto molte difficoltà: studiavo tedesco dalla prima superiore, da tre anni, e la pandemia non era stata d’aiuto nell’apprendimento. Comunicare all’inizio era un po’ un’impresa: per capire e farmi capire il traduttore, i gesti e l’inglese erano la mia salvezza», ammette Angelica. «Ma ogni volta capivo sempre di più e riuscivo ad esprimermi sempre meglio. Ero partita con un livello molto basso, ora ho raggiunto quasi l’essere madrelingua e parlo il tedesco meglio dell’inglese».

Con la lingua è stato raggiunto il lieto fine, con la mancanza della vita italiana il felice epilogo ha impiegato più pagine del previsto per arrivare al lettore.
«Mi sembrava di avere sempre fame» confessa Angelica. La routine tedesca ha come pasti principali colazione e cena e il pranzo si riduce a un misero spuntino.

Gli amici italiani le sono mancati e in una prima fase i momenti morti le provocavano un po’ di nostalgia. Conosciuti i compagni tedeschi tutto è andato migliorando. Anche la visita dei suoi genitori a metà percorso è stata d’aiuto: un altro po’ di Italia era arrivato a Colonia.

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Il Carnevale di Colonia: cercate di capitare lì in quel periodo dell’anno

«Il Carnevale di Colonia è molto famoso in Germania e in quell’occasione ho scoperto che i tedeschi sono davvero dei matti». Anche se non erano i veri festeggiamenti perché c’era ancora l’allarme Covid, a Colonia il Carnevale rimaneva una festa molto sentita: per una settimana la città è in festa, le persone si travestono con i costumi più buffi e festeggiano con cibo, musica e bevande. Le scuole sono chiuse e tutti sono coinvolti nella festa, gli adulti quasi più dei bambini.

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«La Germania mi ha lasciato tante belle cose, sono cresciuta tantissimo in undici mesi. Ho sperimentato situazioni che se fossi rimasta in Italia non avrei dovuta affrontare. Ho trovato il coraggio di uscire dalla zona di comfort; prima era molto difficile ma a Colonia, un po’ per obbligo un po’ per necessità, ce l’ho fatta” cosi conclude Angelica commossa».

 

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Pubblicato il 02 Ottobre 2024
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