Welfare aziendale: cosa significa e come si realizza?

Data quindi l’importanza rivestita da questa tematica, cerchiamo di capire in modo più approfondito cosa significa welfare aziendale indicando anche i principali strumenti per realizzarlo

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Si sente spesso parlare di welfare, sia in ambito politico che in ambito di welfare aziendale 2024, ma a volte non si sa del tutto quale sia il significato di welfare. Si tratta di una parola inglese che è possibile tradurre con la locuzione “stato di benessere” o, più semplicemente, come “benessere”, e con il quale si fa generalmente riferimento a tutto un insieme di misure che mirano a migliorare le condizioni di vita dei cittadini, tant’è che spesso per indicare il ministero che si occupa delle politiche sociali si utilizza l’espressione “Ministero del Welfare”.

Data quindi l’importanza rivestita da questa tematica, cerchiamo di capire in modo più approfondito cosa significa welfare aziendale indicando anche i principali strumenti per realizzarlo.

Welfare aziendale cos’è

Si definisce come welfare aziendale tutto l’insieme di iniziative messe in atto dalle aziende per migliorare il benessere e la qualità di vita dei propri dipendenti e collaboratori. Molte di queste iniziative portano a un beneficio in termini economici, ma la loro portata è molto più ampia perché lo scopo non è solo quello di migliorare la situazione reddituale dei dipendenti, bensì di creare un ambiente lavorativo migliore sotto diversi punti di vista, compreso quello psicologico.

Come facilmente si può immaginare, se ben realizzato, il welfare aziendale è uno strumento che garantisce benefici concreti per i lavoratori e, conseguentemente, anche per l’azienda. Infatti, se il clima di lavoro è positivo, è naturale che aumentino le motivazioni del dipendente, la sua produttività e anche la sua fedeltà all’impresa.

Dal welfare negoziale a quello puro

Tipicamente il welfare aziendale in Italia è distinto in tre precise categorie: negoziale, di produttività, puro.

Con il termine negoziale, o contrattuale, si indicano le misure previste dai contratti collettivi nazionali di lavoro di settore, come quelle riguardanti ad esempio il welfare aziendale metalmeccanici; si tratta quindi di soluzioni che l’azienda deve obbligatoriamente prevedere.

Il welfare di produttività è una misura che permette ai lavoratori di convertire, del tutto o in parte, il proprio premio di produzione in welfare; per mettere in atto questa misura è necessario un accordo sindacale o territoriale.

Il welfare puro è una soluzione prevista per categorie omogenee di lavoratori e consiste sostanzialmente nell’aggiunta di un compenso alla normale retribuzione. È noto anche come welfare premiale poiché spesso viene erogato come premio al raggiungimento di determinati obiettivi stabiliti dall’azienda.

Esempi concreti di welfare aziendale

Il welfare aziendale può essere realizzato attraverso un gran numero di iniziative anche molto diverse fra loro.

Uno degli esempi più classici è quello dei buoni; si tratta di buoni cartacei o elettronici che i dipendenti possono utilizzare con grande flessibilità per la pausa pranzo e la spesa.

I Buoni Pasto Elettronici Pluxee, per esempio, sono utilizzabili in un’ampia rete di oltre 100.000 bar, locali, ristoranti, supermercati ed e-commerce. Sono disponibili sia in formato card fisica, sia in formato full virtual. Entrambi sono fruibili tramite app installata su smartphone, anche per pagamenti online, con la differenza che per la virtual card quello da app è l’unico utilizzo disponibile.

Se il buono pasto cartaceo gode di un’esenzione fiscale di 4 euro giornalieri, in per quello elettronico la soglia arriva a 8 euro. Per l’azienda le spese relative all’acquisto dei buoni pasto sono quindi interamente deducibili entro questi limiti.

Altro significativo esempio è rappresentato dai buoni acquisto, altrimenti noti come buoni regalo; possono essere usati per fare acquisti nei punti vendita convenzionati, fisici e online e possono essere distribuiti sotto forma digitale oppure cartacea.

I Buoni Acquisto Pluxee, per esempio, offrono ai dipendenti la massima libertà di scelta tra spesa, shopping e carburante in oltre 22.000 negozi fisici e shop online, adattandosi ad esigenze di consumo sempre più flessibili e digitali.

Poiché rientrano nella categoria dei fringe benefit, per il 2024 i buoni acquisto sono 100% esentasse per l’azienda fino a 2.000 euro per dipendenti con figli a carico e fino a 1.000 euro per tutti gli altri, come stabilito dalla Legge di Bilancio 2024.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Ottobre 2024
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