Passa in consiglio regionale la mozione che chiede un maggior controllo sulla proliferazione del cormorano
Il documento chiede, ai fini del contenimento di questa specie, di incrementare l’efficacia del controllo in termini di abbattimento da realizzarsi anche con attività di selezione presso i loro dormitori
Intervenire con maggiore efficacia per il controllo selettivo del cormorano, considerato tra i principali responsabili dei danni causati alla pesca e alla piscicoltura lombarda. È stata approvata in consiglio regionale della Lombardia la mozione presentata dalla Lega (primo firmatario, Floriano Massardi) che ha l’obiettivo “di preservare l’ecosistema locale, il benessere dell’ittiofauna di acqua dolce, la salute umana, il turismo e le attività commerciali”.
Il documento chiede, ai fini del contenimento di questa specie, di incrementare l’efficacia del controllo in termini di abbattimento da realizzarsi anche con attività di selezione presso i loro dormitori, cosiddetti roost. Massardi ha sottolineato che negli ultimi 20 anni si è registrata una proliferazione incontrollata di questa specie e che la sua diffusione interessa non solo laghi ma anche i fiumi.
“Serve una soluzione – ha detto Massardi – perché la presenza del cormorano finisce per vanificare gli sforzi che facciamo per incrementare il patrimonio ittico: i programmi di riqualificazione ambientale aumentano la presenza di pesci ma allo stesso tempo provocano un’intensificazione della predazione da parte dei cormorani che aggrediscono anche specie autoctone protette o in via di estinzione”.
Tra gli impegni elencati nel documento e rivolti alla Giunta ci sono quelli di effettuare uno studio che ripartisca, per ciascun corpo idrico, il quantitativo massimo di cormorani sopportabili dall’ecosistema locale; di farsi parte attiva, anche con il centro di Ispra e il Ministero dell’Ambiente, per rimodularne i parametri numerici; di dare indicazioni alle Province per l’invio sul territorio di cacciatori e operatori autorizzati e adeguatamente formati; di disporre un piano di prelievo in deroga.
“I nostri cittadini – ha spiegato Carlo Bravo (FdI) – hanno organizzato nel tempo diverse iniziative per sensibilizzare le istituzioni su questo tema. La mozione aiuta significativamente il contenimento di una specie che provoca danni e difficoltà ai territori”.
Le opposizioni
“Si cerca di raggirare studi scientifici precisi già effettuati – ha detto Paola Pollini (M5S) – e non capisco cosa si voglia fare se non consentire l’abbattimento dei cormorani tutto l’anno”. Per Matteo Piloni (PD): “Il problema è oggettivo in diverse province lombarde e avrei preferito portare il tema in Commissione Agricoltura per discuterne seriamente. Non si può portare aventi il piano di abbattimento senza fare ragionamenti e approfondimenti e senza tenere conto delle direttive europee. Ci sono punti condivisibili e altri che non sono sostenibili perché mettono la Lombardia a rischio di una procedura d’infrazione europea”.
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