Bocce, la difficile elezione del nuovo presidente FIB Lombardia
Presidente eletto serio Ripamonti. Dei 44 delegati destinati alla Lombardia, quattro i varesini: Enzo Boschin, Roberto Bramani Araldi, Vincenzo Fiorato e Chiara Petrera
Sabato 23 novembre era il giorno fatidico nel quale dovevano essere sciolti i nodi e fugati o confermati i dubbi inerenti alle elezioni di presidente e consiglio direttivo della FIB Lombardia, visto il complesso iter che la pratica aveva assunto nel frattempo.
Forse occorre riassumere brevemente per fornire un quadro esaustivo della situazione.
L’Assemblea Regionale Elettiva per la Lombardia era prevista per il 12 ottobre a Bergamo, circa due settimane dopo le Elezioni Nazionali di Chianciano del 28 settembre. Due i candidati: Moreno Volpi presidente uscente e Sergio Ripamonti in alternativa, ognuno con la sua squadra.
Tutto normale in un regime democratico con il confronto fra le posizioni dei candidati.
Invece il 30 settembre viene comunicato che l’Assemblea del 12 ottobre è annullata per “alcune irregolarità procedurali” e il 22 ottobre si convoca una nuova Assemblea Elettiva per il 23 novembre a Milano.
Si apprende nel medesimo tempo che la candidatura di Moreno Volpi e della sua squadra è stata ritirata, quindi un solo candidato – Sergio Ripamonti – naturalmente con il suo gruppo per quanto attiene la composizione del Consiglio Regionale.
Questi i fatti antecedenti la corsa alla governance della regione.
L’inizio è abbastanza nebuloso, serpeggia una sostanziale divisione all’interno del complesso delle 222 Società sparse fra le 12 province lombarde, compare una sostanziale versione sotterranea il cui scopo potrebbe essere individuato nell’astensione, onde far fallire la salita allo scranno direzionale della cordata rimasta.
Perciò esortazione massiccia da parte di Ripamonti ad andare a votare per esprimere comunque un’opinione, anche negativa con le schede bianche, tuttavia come espressione democratica di valutazioni in dissonanza con il programma elettorale e le persone atte ad applicarlo.
Incertezza assoluta prima di sabato: nessuno era in grado di comprendere se si sarebbe raggiunto il quorum indispensabile a scongiurare l’ipotesi del commissariamento della regione, tenendo presente che tale limite era fissato in almeno 112 votanti, dato che l’Assemblea sarebbe stata valida se fosse stato raggiunto il cinquanta per cento più uno degli elettori – 222 diviso 2 uguale 111 più uno uguale 112 -.
Ore 10,30 del mattino, a Milano, Viale Corsica nella sede insolita della Sala della Parrocchia B.V. Immacolata e S. Antonio, adiacente al CONI, ma non al CONI, indisponibile. Affluiscono i delegati, indirizzati ai tavoli per gli usuali accrediti e le verifiche delle deleghe.
La sala è spartana, i posti disponibili forse insufficienti, la Commissione verifica poteri, presieduta da Riccarda Ambrosi – vice presidente FIB – e composta da Lorenzo Della Bella – consigliere federale –, Claudio Pedrazzini – vice-presidente CONI Lombardia – e Jacopo Rossi – segretario FIB Lombardia – vigila sulla regolarità della riunione: attesa vibrante e tensione percepibile senza che sia necessario possedere particolari doti mediatiche. Poi il responso: “habemus papam!”, il quorum è raggiunto con 119 votanti, quindi sette oltre il minimo richiesto.
Ormai il percorso è in discesa, si tratta solo di vedere quale sarà la risposta assembleare perché l’elezione è ormai pura formalità e Ripamonti ottiene 173 voti su 177 – 4 schede bianche, nessuna nulla – ripartiti in 115 dagli affiliati, 29 ciascuno da atleti e tecnici.
Il presidente De Sanctis interviene da remoto, si trova a Cosenza per il master, e precisa che la Lombardia è una regione essenziale per il movimento boccistico, per cui è indispensabile che si ricompatti, essendo controproducente allargare lo spettro delle divisioni, le guerre non servono a nessuno.
Sono stati eletti, per la quota affiliati, Matteo Stefanoni, Alfio Villa e Diego Vavassori, per la quota atleti, Marco Luraghi e Luca Viscusi, per la quota tecnici Luigi Sardella.
Il presidente, in un breve intervento, esterna la volontà del cambiamento, affermando che i delegati non devono far parte del Consiglio Regionale, preposto alle fasi politiche, ma devono essere espressione del territorio sul quale devono operare con incisività e massima disponibilità di tempo e di azione, mentre il presidente dell’Assemblea – Giuseppe Asperti – sottolinea la “deprecabile assenza” dei consiglieri uscenti.
Per quanto riguarda Varese, purtroppo il delegato Guido Bianchi ha rassegnato le dimissioni il giorno successivo, per cui ora non esiste alcun riferimento cui rivolgersi per la normale gestione del territorio, si spera in un celere intervento centrale che possa ovviare a questo vuoto organizzativo.
In calce sono avvenute anche le elezioni dei delegati che dovranno procedere, alla fine del quadriennio 2025/2028, alle elezioni di presidente e consiglio federale nell’Assemblea Nazionale, oltre, naturalmente, a qualsiasi altra eventualità straordinaria che si dovesse presentare lungo il percorso.
Alla Lombardia erano assegnati 44 delegati, ripartiti in 37 per la quota affiliati, 5 in rappresentanza degli atleti e 2 in rappresentanza dei tecnici. Sono stati eletti per Varese, quota affiliati, in rigoroso ordine alfabetico: Enzo Boschin, Roberto Bramani Araldi, Vincenzo Fiorato e Chiara Petrera.
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