Si è concluso il congresso della Società Insubrica Cardiologica: un appuntamento di rilievo per la cardiologia nazionale
Quello di Varese si è confermato come un evento di rilevanza nazionale con la partecipazione di oltre 200 esperti provenienti da tutta Italia
Il XIII Congresso della Società Insubrica Cardiologica, svoltosi il 29 e 30 novembre a Varese, si è confermato come un evento di rilevanza nazionale con la partecipazione di oltre 200 esperti provenienti da tutta Italia. L’incontro, che da oltre venti anni rappresenta un appuntamento annuale di aggiornamento scientifico, è stato organizzato in collaborazione con la Cardiologia Universitaria di Novara, il Dipartimento di Cardiologia Ospedaliera di Varese, e la Cardiologia Universitaria di Varese, con la presenza dei Professori Patti, Castiglioni e De Ponti. Il congresso ha trattato numerosi temi di grande interesse per la comunità scientifica, affrontando le principali sfide nella cura e nella gestione delle malattie cardiovascolari.
Tra i temi discussi, uno dei principali è stato l’uso dei farmaci anticoagulanti orali nei pazienti con fibrillazione atriale. Si è discusso dell’impiego estremo di questi farmaci in casi complessi, evidenziando le ultime novità in campo aritmologico. Un altro argomento centrale è stato il trattamento dell’ipercolesterolemia, che continua a rappresentare il principale fattore di rischio cardiovascolare, interessando il 35% della popolazione italiana. Tuttavia, quasi la metà degli individui affetti non è consapevole della malattia, spesso a causa della mancata misurazione dei livelli di colesterolo. Durante il congresso è stato sottolineato come i nuovi farmaci, tra cui statine, ezetimibe, acido bempedoico, PCSK9i e siRNA, offrano nuove opportunità terapeutiche per abbassare il colesterolo LDL, adattandosi ai diversi rischi cardiovascolari dei pazienti.
Si è parlato anche delle innovazioni nel trattamento delle malattie valvolari, con particolare attenzione alle tecniche di riparazione e sostituzione delle valvole aortiche e mitraliche. Inoltre, sono stati trattati i progressi nel trattamento dello scompenso cardiaco, con un focus sull’utilizzo dei nuovi farmaci GLP1-RA e SGLT2. Questi farmaci, oltre a ridurre il peso corporeo e la pressione arteriosa, migliorano la protezione cardionefrovascolare e riducono la mortalità nei pazienti con scompenso cardiaco, sia in quelli con diabete che in quelli senza.
Un altro tema fondamentale è stato il trattamento interventistico dell’ictus ischemico acuto, dove il fattore tempo è decisivo per un recupero favorevole, soprattutto per quanto riguarda i deficit sensitivo-motori. Inoltre, si è discusso dell’impatto che l’intelligenza artificiale avrà sulla cardiologia, esplorando sia le potenzialità che i limiti di questa tecnologia emergente nel migliorare la diagnosi e la gestione delle patologie cardiovascolari.
Durante il congresso, è stato anche analizzato il fenomeno dell’aterosclerosi, una malattia millenaria che continua a essere la principale causa di mortalità cardiovascolare. È stato interessante scoprire come tracce di aterosclerosi siano state identificate nelle arterie delle mummie di 3500 anni fa, riscontrando accumuli di grasso e colesterolo nelle arterie coronariche, carotidi e femorali di popolazioni provenienti da diverse aree geografiche, tra cui Egitto, Alaska e Perù. Inoltre, si è parlato delle ultime scoperte sulla genetica delle malattie cardiovascolari, con un focus su come comprendere meglio le origini di queste patologie per sviluppare approcci preventivi e terapeutici più mirati.
Il congresso ha anche dedicato una sessione speciale in memoria del Prof. Franco Romeo, illustre cardiologo internazionale recentemente scomparso, che per molti anni aveva partecipato attivamente a questo appuntamento scientifico. Un simposio è stato organizzato per celebrare la sua memoria e la sua vasta eredità scientifica, con interventi di colleghi e amici stretti come il Prof. Barillà, il Dott. Calveri, il Dott. Gullace, il Prof. Marzilli, il Prof. Mollace, il Prof. Novelli e il Prof. Patti. Il ricordo del Prof. Romeo ha suscitato una profonda commozione tra i partecipanti, testimoniando l’impatto che la sua opera ha avuto nel mondo della cardiologia.
Il congresso si è concluso con un momento di grande significato: la consegna di una targa di riconoscimento al Dott. Giuseppe Calveri per il suo impegno instancabile nel diffondere e sviluppare la cultura cardiologica. Questo riconoscimento ha sottolineato l’importanza del suo contributo nella creazione di un punto di riferimento per la comunità cardiologica.
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