Varese cammina per la pace: una marcia simbolica di speranza e dialogo
L'iniziativa ha coinvolto numerose realtà locali e cittadini in un percorso simbolico che ha attraversato il cuore della città, invitando alla riflessione sui segni di speranza e la costruzione della pace

Oggi, sabato 18 gennaio 2025, Varese ha ospitato la tradizionale Marcia della Pace, dal titolo “Pellegrini di speranza – In cammino per la pace“, promossa dal tavolo socio-politico della zona di Varese, composto da rappresentanti delle varie associazioni territoriali, amministratori e coordinato da mons Eros Monti e dal Vicario don Franco Gallivanone.
L’iniziativa ha coinvolto numerose realtà locali e cittadini in un percorso simbolico che ha attraversato il cuore della città, invitando alla riflessione sui segni di speranza e la costruzione della pace.
La marcia è iniziata alle 14.30 con il ritrovo presso l’Istituto Salesiano Maria Ausiliatrice in via Monte Rosa, un luogo simbolo di cura ed educazione. Qui, si sono condivise testimonianze sul tema della sanità di frontiera, mettendo in luce il lavoro degli operatori sociali che quotidianamente si impegnano per la salute dei più vulnerabili. La seconda tappa ha avuto luogo nella cripta della chiesa della Brunella, dove il tema delle carceri è stato al centro di una riflessione sulla giustizia che rispetta la dignità umana. Il percorso si è concluso con una preghiera interreligiosa presso la basilica di San Vittore, un momento di incontro tra le diverse religioni in un gesto di unità e speranza.
L’evento, patrocinato dal Comune di Varese, è stato organizzato in collaborazione con numerose associazioni locali, tra cui Acli, Azione Cattolica, Caritas, Voce Ecumenica, e Scout Varese, ed è stato un’importante occasione di dialogo e riflessione. Il presidente del Centro Studi Comuni Orizzonti, Marco Cavallin, ha sottolineato l’importanza di questa marcia, soprattutto in un momento storico segnato da conflitti e tensioni internazionali, evidenziando come la pace si costruisca anche attraverso piccoli gesti di solidarietà e inclusione nelle comunità locali.

Un’iniziativa che ha coinvolto non solo i cittadini, ma anche le istituzioni locali, con la presenza dei sindaci del Centro Studi Comuni Orizzonti, testimoniando l’impegno delle amministrazioni nella promozione della pace e del dialogo. In un mondo sempre più diviso, la marcia di oggi ha rappresentato un segno concreto di speranza e di impegno per un futuro di pace.
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