Il consigliere regionale Astuti lancia l’allarme: “Il nuovo regolamento regionale blocca bandi e domande per la casa pubblica”
"Assegnazioni paralizzate", afferma in una nota l'esponente del Partito democratico che siede in consiglio regionale

Con il nuovo regolamento sui servizi abitativi pubblici, approvato dalla giunta il 3 marzo scorso, domande e bandi sono bloccati. A lanciare l’allarme è il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti che spiega: “la delibera stabilisce che la piattaforma informatica utilizzata per le assegnazioni sarà ‘inibita’, ossia bloccata, finché non sarà aggiornata con i nuovi parametri che, secondo la Regione, dovrebbero consentire l’adeguamento alla sentenza del Tribunale di Milano che, in primo grado, ha bocciato l’eccessivo peso dato ai punteggi legati alla residenza. La Regione si dà tempo fino al 31 dicembre prossimo per modificare la piattaforma e fino ad allora potranno essere assegnate solo le case che sono già nelle graduatorie definitive, stilate con le vecchie regole”.
“Un provvedimento vergognoso – commenta Astuti – e privo di responsabilità nell’ambito di un regolamento che finge di dare attuazione alla sentenza del tribunale, ma che paralizza le assegnazioni”. E proprio sulla sentenza del tribunale, che chiede una revisione dei punteggi assegnati per la residenza in Lombardia, la Regione non fa quello che vuole far credere. “C’è sì una revisione dei punteggi legati alla residenza – aggiunge il consigliere Pd – ma non basta. Prima il punteggio massimo, cumulando il criterio di residenza in regione e in comune, poteva essere di 14,5 punti, ora, con il punteggio dei due criteri di residenza che si possono cumulare solo se c’è una condizione di fragilità, si può arrivare solo a 12 punti. Una variazione che non impedisce però a una persona sola, ma genitore separato, con 12 anni di residenza in Regione e in Comune di raggiungere 29 punti”. “In sostanza la Regione – attacca Astuti – finge di assecondare la sentenza del tribunale sulla residenza, mentre assegna punteggi che continuano a premiarla. Oltre al fatto che con la delibera si riserva di fare ricorso contro la sentenza stessa”.
Tra le nuove norme c’è anche la possibilità per gli agenti della polizia locale di avere un alloggio Aler. “Si tratta – conclude Astuti – di una beffa. La casa è assegnata come alloggio di servizio, il che significa che, nel caso in cui l’agente morisse non per cause di servizio, la famiglia perderebbe l’alloggio. L’ennesima prova che la politica per la casa della Regione è del tutto fallimentare. Se fino ad oggi le graduatorie erano paralizzate da qui in avanti saranno del tutto bloccate, con buona pace delle migliaia di famiglie in lista d’attesa”.
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