Asst Valle Olona in cattedra ad un convegno a San Diego

Il lavoro, curato dal dottor Giorgio Gasloli, illustra il trattamento di un paziente affetto da cancro prostatico ad alto rischio che, a causa di un sanguinamento rettale dovuto a un prolasso mucoemorroidario, non poteva iniziare la prevista radioterapia

Giorgio Gasloli asst valle olona san diego

È stato presentato a San Diego, in occasione del convegno annuale dell’American Society of Colon and Rectal Surgeons (ASCRS), l’abstract dal titolo “Sclerotherapy treatment for rectal bleeding in a patient undergoing radiotherapy for prostatic cancer”, che descrive un caso clinico significativo nell’ambito della proctologia oncologica.

Il lavoro, curato dal dottor Giorgio Gasloli, illustra il trattamento di un paziente affetto da cancro prostatico ad alto rischio che, a causa di un sanguinamento rettale dovuto a un prolasso mucoemorroidario, non poteva iniziare la prevista radioterapia. «Abbiamo scelto di procedere con un trattamento di scleroterapia emorroidaria, che ha risolto rapidamente il sanguinamento – spiega il dr. Gasloli – permettendo l’avvio della terapia oncologica senza ulteriori ritardi».

Una soluzione efficace, non invasiva e ben tollerata

L’intervento si è rivelato particolarmente vantaggioso per il paziente, già in terapia anticoagulante, in quanto la scleroterapia non ha richiesto l’interruzione dei farmaci né ha comportato la necessità di un intervento chirurgico tradizionale, più invasivo e con un decorso post-operatorio prolungato. Il trattamento è stato ben tollerato, privo di effetti collaterali significativi e facilmente ripetibile in caso di recidiva.

Alla stesura dell’abstract hanno collaborato anche i dottori Ildo Scandroglio, Direttore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Roberto Casieri e Francesco Maria Carrano, Assistant Professor presso l’Ospedale Sant’Andrea dell’Università La Sapienza di Roma.

Un’attenzione internazionale sul Polidiocanolo

Lo studio ha suscitato interesse nella comunità proctologica americana anche per un aspetto farmacologico rilevante: il Polidiocanolo, agente sclerosante impiegato nella procedura, non è attualmente approvato dalla FDA (Food and Drug Administration) e quindi non è ancora utilizzato negli Stati Uniti. Questo rende il trattamento un caso particolarmente significativo anche dal punto di vista dell’innovazione terapeutica.

«Abbiamo cominciato a utilizzare la scleroterapia nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale dall’estate scorsa – conclude il dottor Gasloli – e fino ad oggi sono stati trattati oltre 40 pazienti, con risultati incoraggianti che confermano l’efficacia e la sicurezza della procedura».

Lo studio apre dunque nuove prospettive per la gestione rapida e non invasiva di complicanze emorroidarie in pazienti oncologici, contribuendo a ridurre ritardi nei trattamenti e a migliorare la qualità della cura.

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Pubblicato il 26 Maggio 2025
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