Cambia Rescaldina: “Cimiteri abbandonati e città in declino: l’amministrazione dov’è?”
Cambia Rescaldina non risparmia le accuse alla maggioranza parlando di un paese dove «il tempo sembra essersi fermato», che «si sta dimenticando di luoghi e cittadini»

Erba alta, strade sporche, marciapiedi invasi dalle erbacce, cimiteri abbandonati. Non mancano le annotazioni sul “cahier de doléances” stilato da Cambia Rescaldina, che non risparmia le accuse alla maggioranza parlando di un paese dove «il tempo sembra essersi fermato», che «si sta dimenticando di luoghi e cittadini».
«A Rescaldina, il tempo sembra essersi fermato – è la critica mossa da Luca Perotta, capogruppo di opposizione -. Ma non nel senso romantico del termine: fermo è il taglio dell’erba, ferma è la manutenzione ordinaria, fermo è il senso di decoro che ogni amministrazione dovrebbe garantire. I cimiteri cittadini, come mostrano le immagini, versano in condizioni di totale abbandono. Erba alta ovunque, vialetti impraticabili, incuria generalizzata. Luoghi sacri, dove riposano i nostri cari, ridotti a campi incolti».

«E questo è solo uno dei tanti segnali di una gestione amministrativa che ha perso il contatto con la realtà – aggiunge Perotta -. Basta uscire dai cimiteri per trovare lo stesso scenario in parchi pubblici trascurati, strade sporche, marciapiedi invasi da erbacce, rifiuti lasciati a sé stessi e strutture comunali dimenticate. Il senso civico e il rispetto per la cosa pubblica non si predicano a parole, si dimostrano ogni giorno con i fatti. Il problema non è solo estetico: è una questione di rispetto, di dignità e di sicurezza. Una città trascurata è una città che smette di essere vivibile, che allontana le famiglie, che perde valore. E Rescaldina non merita questo».
«Chiediamo all’amministrazione comunale un cambio di passo, concreto e immediato – conclude il capogruppo del centrodestra -. Non servono annunci, non bastano le promesse. Servono operai nei parchi, squadre nei cimiteri, interventi nei quartieri. Servono rispetto e attenzione, 365 giorni l’anno. Perché una città non si misura dai proclami, ma da come tratta i suoi luoghi e i suoi cittadini. E oggi Rescaldina, purtroppo, si sta dimenticando di entrambi»
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