La Carovana della UIL fa la tappa lombarda a Varese: in piazza contro il lavoro fantasma
L’appuntamento varesino – che proseguirà anche venerdì 23 maggio – è promosso dalla UIL Nazionale e da UIL Lombardia, con il patrocinio del Comune di Varese

Ha preso il via oggi, 22 maggio, in piazza Monte Grappa a Varese la tappa lombarda della Carovana della UIL, l’iniziativa nazionale del sindacato che sta attraversando l’Italia con il messaggio #NoAiLavoratoriFantasma, per portare nelle piazze il confronto pubblico sui temi del lavoro povero, del precariato e della sicurezza.
L’appuntamento varesino – che proseguirà anche domani, venerdì 23 maggio – è promosso dalla UIL Nazionale e da UIL Lombardia, con il patrocinio del Comune di Varese. Al centro dell’iniziativa, cinque panel di dibattito che vedono la partecipazione di dirigenti sindacali nazionali, rappresentanti degli enti locali, associazioni di categoria, istituzioni previdenziali e tanti cittadini e lavoratori che si stanno fermando nella piazza per ascoltare, discutere e raccontare.
Una scelta simbolica: Varese e le nuove fragilità del lavoro
La decisione di fermarsi a Varese non è casuale: la città è al centro di una delle province più industrializzate della Lombardia, ma al contempo segnata da profonde trasformazioni del mercato del lavoro. Secondo i dati della UIL, nel 2024 si è registrata una diminuzione dei contratti a tempo indeterminato (-4.600) a fronte di un netto aumento di contratti a termine (+7.600), apprendistati (+848), stagionali (+604), in somministrazione (+430) e intermittenti (+908). Un quadro che evidenzia una crescente instabilità occupazionale e una preoccupante tendenza verso forme di impiego sempre più precarie.
A pesare ulteriormente sono le grandi crisi aziendali, come quella che ha coinvolto lo stabilimento Beko lungo l’asse del Sempione, solo parzialmente rientrata, e la fuga di manodopera specializzata verso la Svizzera, attratta da migliori condizioni retributive.
Storie, testimonianze e proposte
La Carovana, con il suo camion-palco allestito in piazza, propone una forma di comunicazione diretta e coinvolgente: racconti, testimonianze di lavoratori, interventi dei rappresentanti sindacali che spiegano le battaglie per la giustizia contrattuale, la difesa del potere d’acquisto, la promozione della contrattazione di secondo livello, la richiesta di detassazione degli aumenti salariali e l’importanza di un welfare aziendale efficace, che parta dalle esigenze concrete delle famiglie e dal diritto alla casa. Non manca il focus sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, in stretta connessione con le condizioni di precarietà, e un’attenzione ai fenomeni di caporalato e sfruttamento, che toccano anche marchi noti attivi sul territorio lombardo.
Il primo panel dedicato a Legalità e Sicurezza sui luoghi di lavoro, si è svolto il 22 maggio, moderato dalla Segretaria Confederale Uil Lombardia Eloisa DACQUINO: insieme alle testimonianze degli RLS ha visto dibattere Nicola DE ROSA Responsabile Vigilanza tecnica della Lombardia Ispettorato Nazionale del Lavoro, Mauro VITIELLO Presidente Camera di Commercio Varese, Luca BELOTTI del Provveditorato agli studi Varese, Vito PANZARELLA Segretario Generale FENEALUL Nazionale e la partecipazione del Consigliere della Regione Lombardia Samuele ASTUTI, con un’intervento finale di PierPaolo Bombardieri «Siamo il sindacato delle persone, anche di chi non ha voce e che per le condizioni in cui si trova non ha rappresentanza – ha detto il Segretario Generale della UIL Nazionale – Per noi stare nelle piazze significa poter sensibilizzare tutte le persone. Perché dobbiamo renderci conto che l’ascensore sociale che si è bloccato vuol dire che sono i nostri figli non possono programmare una vita. Ci preoccupiamo di rinnovare i contratti, ma anche di dare voce e dare un ruolo a chi non viene rappresentato: chi oggi è un lavoratore fantasma è a rischio sicurezza. Rivendichiamo il diritto al contratto e il diritto alla vita, perchè se non c’è rispetto per la vita, allora il lavoro è inutile. Sono sicuro che con le nostre battaglie questo paese lo cambieremo»
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