L’associazione di volontari di Varese specializzata nel ritrovare i cani persi
Il cucciolo che si era cacciato nei guai individuato dagli “Acchiappalevrieri” di Besano. “Investighiamo sugli annunci in rete, e se serve interveniamo”

C’era l’annuncio: «Ho perso il cane, un cucciolo. Si fa avvicinare dalle persone». Ma il cane, un pastore tedesco, non si trovava. «Storia strana. Ci siamo consultate. E abbiamo capito che quell’animale era nei guai». Così il cucciolo è stato trovato dalle “Acchiappalevrieri” Debora Fiora e Francesca Zorloni, due delle volontarie dell’associazione (è una ODV, ndr): i vigili del fuoco l’hanno poi recuperato nei boschi del Luinese. Un’operazione, una delle tante che da una ventina d’anni contraddistingue questo gruppo di volontari che hanno sede a Besano, in Valceresio, ma che si spingono anche in Canton Ticino (una branca dell’associazione è attiva anche lì) e oltre provincia, come nel Comasco.
«Siamo attrezzati per i recuperi, che partono dai buoni consigli ai proprietari, che quando perdono il loro cane vanno letteralmente in tilt». Dunque, il primo consiglio? «Aspettare. Spesso la cosa riusciamo a risolverla al telefono, con qualche consiglio di buon senso, come lasciare il cancello di casa aperto o attendere nel luogo dell’ultimo contatto: i cani spesso ritornano». E se non succede? «Beh, allora entriamo in azione noi. Abbiamo strumentazioni speciali, come termocamere, droni che dall’alto rilevano la presenza di calore a terra e di solito riusciamo a individuare l’animale e a riconsegnarlo ai suoi proprietari».
Ci sono ricerche e salvataggi che durano poche ore, spiega Francesca, «ma alcuni anche settimane, anche un mese è capitato di cercare. Ma ce l’abbiamo fatta». Per i volontari è fondamentale la tecnologia, come le fototrappole o speciali gabbie che permettono agli animali, anche di grossa taglia, di venir catturati. Ma è fondamentale il contatto col territorio. «Sul posto troviamo durante le ricerche diverse persone che ci danno una mano, anche solo con una segnalazione o che ci illustrano le caratteristiche dei luoghi», conclude Francesca.
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