Magmatico e vitreo, il rap di Heva tiene insieme cantautori, poesie e barre
Poesia come forma mentis, hip-hop come vettore. La rapper — ospite il 14 novembre a Materia — mette la parola al centro
Per meri motivi anagrafici la discografia di Heva (al secolo Eva De Santis, classe 2002) non ha (avuto ancora) la possibilità di essere qualcosa di mastodontico. Un EP d’Esordio e una manciata di singoli, tra cui l’ultimo con uno dei grandi produttori della musica italiana, Michele Canova. Il campionario da cui attingere non è poi così sterminato, eppure, mettendo in riproduzione (anche in maniera del tutto aleatoria) una sua canzone, la prima immagine di ritorno che si riceve dopo aver schiacciato il tasto play è quella di un’artista dall’identità esplosiva, vulcanica. Magmatica nel flow, affilata come l’ossidiana nelle parole, espressività viva come le poesie che legge o che ha tatuate sulla propria pelle: quasi uno specchio della terra dove è nata e cresciuta, la Campania, nel suo caso la provincia di Benevento, anche se oggi vive al nord, perché Milano è la capitale della musica, e meta finale, nel bene, nel male, di chi in Italia vuole intraprendere una carriera discografica.
HEVA A MATERIA, PRENOA IL TUO POSTO, INGRESSO GRATUITO
NELLA CULLA CON BATTISTI E DE GREGORI
«Da bambina mi addormentavo solo se la madre le cantava Battisti e De Gregori» racconta al telefono, proprio mentre sua madre entra nella stanza. Nella culla nascono dunque le prime linee melodiche che oggi si riversano nelle sue strofe. Il controcanto arriva in casa dallo zio trombettista – diplomato in conservatorio -, che le trasmette da bambina la voglia di imbracciare uno strumento e lei studia tromba per anni, poi la lascia perché quel «contesto non è la sua casa». La tecnica resta nel fiato, al centro Heva mette però la parola come forma d’espressione e identità. E se c’è un genere musicale che dà peso alle parole quello è proprio il rap.
RAP D’AUTORE O DI NICCHIA? L’IMPORTANTE È NON SNATURARSI
Dal cantautorato, il legame con la parole è talmente forte che l’accompagna il suo percorso, sia di formazione (laureata in lettere) sia come artista, con la poesia come forma mentis. Nelle sue canzoni i riferimenti sono usati quando servono a far avanzare il senso e a tenere il tempo. «Scrivo tutto da sola: mi hanno sempre colpito il testo e un lessico curato e d’impatto» spiega «Il tuo è un rap d’autore – le chiediamo?-. In questi anni ho capito che quando canto voglio essere me stessa, non bisogna snaturarsi pur di piacere a qualcuno. Non mi importa se questo mi rende “di nicchia” o altro».
L’ESPERIENZA A X FACTOR
Un’affermazione che arriva anche dopo l’esperienza dello scorso a uno show televisivo come X Factor, dove è arrivata alla fase dei Bootcamp. Nel 2024 la chiama infatti la televisione. Heva attraversa gli step dello show televisivo con la consapevolezza di chi entra in un format per misurare tenuta e risonanza, non per farsi spiegare chi deve essere. All’audition propone una rivisitazione de La donna cannone — due minuti, ritornelli, vincoli di metrica televisiva — e ottiene tre sì (il no arriva da Achille Lauro, che poi la escluderà dai serali). La lezione che resta è concreta: «È stato importante esibirmi in un palazzetto, davanti ad artisti come Giorgia o Jake la Furia, che è stato un mio grande punto di riferimento, e a un pubblico così vasto. Per me è stata una sorta di battesimo, che non rinnego».
POESIA, LETTERE E RAP
Heva, ci spiega, legge «più poesia che narrativa», ha l’Aspasia di Leopardi tatuata sulla propria pelle, tiene i Pensieri di Marco Aurelio come promemoria. Quando nelle barre entrano citazioni (da Giordano Bruno alla freccia di Paride), è perché servono alla canzone, «non per compiacimento».
Il suo ultimo singolo, Male di te, pubblicato da LA15 di Michele Canova, è un nuovo capitolo dopo che nel 2024 il primo ha pubblicato l’EP, Esordio. Nel brano due autori “vittoriani” Austen e Wilde entrano nel racconto personale senza appesantire, al contrario divertono. Le citazioni, che sono immancabili nella cultura hip-hop, non la trascinano mai verso un “rap letterario”, finto, di posa/plakativ.
HEVA A MATERIA
A Materia, venerdì 14 novembre (ore 21 a ingresso gratuito), Heva porterà un breve showcase del suo repertorio, oltre a Male di Te anche dei brani ancora inediti, e dialogherà con il pubblico sul suo processo creativo.
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