“Ascolto Attivo Arcobaleno”, nasce lo sportello d’ascolto per le persone Lgbti+
Il progetto di Arcigay Varese nasce con il contributo di Fondazione Comunitaria del Varesotto

Nasce lo sportello di ascolto multicanale per persone Lgbti+ con il progetto di Arcigay Varese e il contributo di Fondazione Comunitaria del Varesotto. Via chat, al telefono, in videochiamata e quando sarà possibile in presenza. Con Ascolto Attivo Arcobaleno, le persone omosessuali e trans che necessitano di supporto potranno contare sugli “ascoltatori” formati di Arcigay Varese, che saranno pronti a rispondere sulle piattaforme digitali e non solo. Il progetto si è reso possibile anche grazie al contributo di Fondazione Comunitaria del Varesotto che ha deciso di sostenere il progetto nell’ambito del bando Interventi sociali.
«La pandemia ha accentuato le fragilità esistenti e questo servizio garantirà un sostegno fondamentale – dichiara Giovanni Boschini, presidente Arcigay Varese -. Le persone omosessuali, bisessuali e trans, infatti, soffrono maggiormente il fenomeno del minority stress che pone degli ostacoli nella relazione con i colleghi al lavoro, nonché in famiglia specie nel caso quando l’essere omosessuale o trans non viene accettato».
«In un contesto storico come quello attuale, in cui tutte le relazioni si trovano ad essere castrate dalla pandemia, spesso ci si ritrova a vivere il proprio disagio in solitudine, senza la possibilità di confrontarsi con l’Altro – dichiara Marco Poli, responsabile tecnico del progetto -. Per ovviare a questa ulteriore difficoltà abbiamo pensato di istituire un punto di ascolto multi-canale, grazie al quale chiunque ne senta il bisogno, attraverso la modalità più congeniale, possa mettersi in contatto coi nostri volontari ed esperti per fare quel primo passo verso un maggiore benessere personale e relazionale».
Per accedere al servizio, sarà possibile comporre il numero dedicato 0332 184 4646 o visitare il sito, da cui sarà possibile anche avviare una chat anonima con l’associazione. Il servizio è erogato da remoto a causa della situazione pandemica.
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