Galimberti: “Nei primi cento giorni realizzaremo i primi tre punti del programma Varese in salute”
È il gruppo di lavoro al quale hanno partecipato personalità del mondo sanitario che condividono il programma di Galimberti, lavorando per porre la salute al centro delle scelte politiche, economiche e ambientali

Nei primi cento giorni di amministrazione, il sindaco Davide Galimberti, in collaborazione con il gruppo Varese in salute, si impegna a realizzare i primi tre punti del programma incentrati sui temi della sanità: avvio di una fase di ascolto e mappatura delle esperienze associative sul territorio, con attenzione alle situazioni di disagio e fragilità; attivazione di uno sportello informativo dedicato, con l’obiettivo finale di realizzare le Case di comunità; organizzazione di eventi e giornate a tema per sensibilizzare le persone sui temi sanitari.
Dichiara Davide Galimberti: “Consapevole che la salute e il benessere dei cittadini siano un bene collettivo da tutelare, nel programma ho previsto l’istituzione di un gruppo di lavoro per affrontare il tema con competenze specifiche”.
Si tratta del lavoro fatto da personalità del mondo sanitario varesino che hanno voluto aderire al documento Varese in salute e che si sono attivate da subito per raccogliere le disponibilità di un gruppo numeroso di medici di medicina generale, chirurghi, pediatri e specialisti ospedalieri e universitari, infermieri, assistenti sociali, farmacisti, tecnici sanitari, associazioni e professionisti.
Il gruppo si è via via costituito condividendo l’iniziativa del programma di Galimberti, lavorando per porre la salute al centro delle scelte politiche, economiche e ambientali.
Sono cosi state messi in evidenza gli impegni che il sindaco si è impegnato ad assumere nei primi cento giorni del nuovo mandato amministrativo, che sono: l’avvio di una fase di ascolto e mappatura delle esperienze esistenti in città e nei comuni limitrofi, con un specifica attenzione ai temi proposti dalle realtà associative, con lo sguardo rivolto alle situazioni di disagio e fragilità, nella direzione della “Città sicura”; l’attivazione di uno sportello informativo con personale specializzato per favorire una migliore conoscenza di come fruire dei servizi sanitari in città, ricercando ogni possibile collaborazione con le istituzioni sanitarie sul tema delle liste d’attesa e per la realizzazione delle Case di Comunità; organizzare eventi e “giornate a tema” di sensibilizzazione su temi sanitari rilevanti di sanità pubblica e di promozione della salute.
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