Da Varese alla Silicon Valley. Giovani programmatori crescono
Il racconto di Santiago Bressan, studente della classe 3H del liceo Scientifico Galileo Ferrari che ha partecipato alla missione
Un gruppo di giovani aspiranti programmatori varesini è stato ospitato da alcune big tech della Silicon Valley. Un’esperienza importante come testimonia il racconto di Santiago Bressan, studente della classe 3H del liceo Scientifico Galileo Ferraris di Varese.
Penso che chiamarlo viaggio sia riduttivo, è stata una vera e propria esperienza, pensata da programmatori per programmatori, che è riuscita ad unire perfettamente l’utile al dilettevole. Abbiamo scoperto cosa significa lavorare all’interno di una compagnia nella Silicon Valley, tramite le visite ad Apple, Google e Microsoft. Abbiamo anche appreso alcune nozioni tecnologiche molto utili: come funziona Google Search, quale sono i vantaggi e gli svantaggi del cloud computing e durante una visita a Boston Consulting Group, abbiamo incontrato un “angel investor” che ci ha parlato del “Growth Tech” – aziende tecnologiche in rapida crescita. È stato molto interessante.
Per quanto riguarda la parte programmazione, a Stanford University abbiamo assistito ad una lezione “Programming methodologies” e ad Apple, ci hanno parlato di come sviluppare un’app sull’iPad.
Quasi ogni sera nel nostro Airbnb, ognuno di noi ha lavorato sui propri iPad creando delle app usando il linguaggio di programmazione, Swift. I risultati sono stati belli. Insieme alle attività molto intense c’erano quelle più tranquille, come la visita al Computer History Museum, la prova del visore Oculus al Meta Store, la partita di baseball ad Oracle Park, e passare del tempo insieme a casa, giocando, chiacchierando e occasionalmente cucinando.Eravamo un gruppo di diciassette persone, ognuna con background, età e conoscenze informatiche diverse. Io programmavo già prima di unirmi a CodEng nel 2018, quindi avevo più esperienza rispetto ad alcuni altri partecipanti, ma questo viaggio è stato creato in una maniera per cui anche quelli con meno esperienza sarebbero stati in grado di comprendere, e magari imparare qualcosa di nuovo.
È stata un’esperienza indimenticabile. Ho potuto vivere un’altra cultura in una maniera diversa da un semplice viaggio e ho avuto la possibilità di apprendere molte cose che sicuramente mi ritorneranno utili in futuro. Ringrazierò per sempre Derval O’Neill, fondatrice di CodEng e Silvia Battigelli, ingegnera e manager a Boston Consulting Group per questa opportunità, ma anche tutte quelle persone che hanno sacrificato il loro tempo per farci da guida o presentarci alcuni argomenti.
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