Nicolò Maja, unico sopravvissuto alla strage di Samarate, attende l’operazione per ricostruire la calotta cranica
L'attesa per l'intervento è stato uno dei temi toccati in una intervista televisiva, in cui si è parlato anche del processo al padre Alessandro Maja

È una risposta che ancora manca, per Nicolò Maja, l’unico sopravvissuto alla “strage di Samarate”, compiuta da suo padre e costata la vita alla mamma e alla sorella Giulia.
«Vorrei veramente capire quali sono state le motivazioni che l’hanno spinto a compiere quel gesto» ha detto ancora una volta Nicolò, intervistato nella trasmissione Storie Italiane su Rai1.
Nel corso della trasmissione è stato toccato anche il nodo delicato delle cure, con un appello per velocizzare l’intervento di cui Nicolò ha bisogno: «Stiamo aspettando da mesi l’operazione all’ospedale di Varese: si parlava prima di novembre, poi di gennaio» hanno detto i familiari. «Siamo stati già due volte a Varese, ma non c’è una data» ha detto il nonno materno, il padre di Stefania Pivetta.
Nicolò ha bisogno di un intervento per ricostruire la calotta cranica sfondata da un violento colpo di martello alla testa: «Dicono che non arriva il materiale necessario. Ci hanno detto che appena arriverà il materiale il primo in lista [per l’operazione] sarà lui». La trasmissione ha promesso di tornare a interessarsi al caso.
Il processo al padre Alessandro Maja è già stato avviato. Nicolò si è presentato anche in aula a Busto Arsizio, con una maglietta con il volto della mamma Stefania e della sorella Giulia. Un momento impegnativo, con un incontro con il padre che non si è concretizzato: «Non mi ha rivolto lo sguardo, nonostante avesse presente che ero lì in aula».
La prossima udienza del processo è fissata per il 19 maggio, quando verrà presentata la perizia psichiatrica super partes ordinata dal giudice.
Nel corso dell’intervista su Rai1 hanno anche parlato i nonni materni, i genitori di Stefania: «Non riesco a capire questo suo modo di vedere così nero» ha detto la nonna Ines. «Non pensavamo arrivasse a uccidere sua moglie e i suoi i figli. Non è stato capace neppure di uccidersi».
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