Tangenziale, a chi il merito? Cattaneo: “E’ di tutti”
L'assessore Raffaele Cattaneo racconta come ha vissuto il lavoro che ha portato alla realizzazione della strada che domani sarà inaugurata definitivamente, grazie al completamento del secondo e terzo lotto

Cominciamo dai fatti allora. La tangenziale che viene inaugurata domani mattina (sabato) è costata 54,1 milioni di euro. Gli impegni finanziari sono stati così ripartiti: 12,5 milioni di euro dalla Provincia di Varese; 16 da Anas; 10 dalla Regione Lombardia; 7,1 dal Comune di Varese; 0,5 dal Comune di Induno Olona; 8 milioni di finanziamenti statali per i Mondiali di Ciclismo.
Assessore, come la mettiamo, chi ha vinto questa battaglia?
«Guardi, ricordo il momento in cui, dalla delusione, si passò alla convinzione che ce la potevamo fare. Fu quanto attivammo l’accordo di programma, che mise tutti intorno a un tavolo. Quella scelta ci permise di coinvolgere definitivamente l’Anas, il quale erogò 16 milioni di euro, una cifra che a un certo punto sembrava non fosse più disponibile. Quei soldi, prima che l’ente si sedesse al tavolo dell’accordo di programma, erano destinati altrove».
Già immaginiamo le reazioni alle sue parole: è più merito di Cattaneo o della Lega?
«Queste opere non sono mai merito di un solista, ma di un’orchestra. L’accordo ha avuto la funzione di rappresentare la cantina in ci trovavamo a suonare, la sala prove, e lì ognuno ha suonato al meglio. Non voglio nemmeno rivendicare per me il ruolo di direttore di orchestra, riconosco che la Provincia di Varese, con il suo assessore Baroni, ha avuto una funzione importantissima, perché è l’ente che venne incaricato come il soggetto aggiudicatore, un ruolo che ha svolto molto bene. Ma un apprezzamento, sottolineo, va rivolto a tutti i soggetti che hanno finanziato la tangenziale. Hanno dato il meglio di sé. Anche Anas, che ha scelto di spogliarsi di una parte delle sue competenze per darle alla Provincia di Varese. Se non ci fosse stata quella scelta, forse, oggi non saremmo qui».
Chi convinse Anas?
«Fu il tavolo, si lavorò per quello. Anas aveva già destinato ad altri progetti16 milioni di euro, e fece un passo indietro. Ma c’è stato anche il dopo. L’assessore Baroni e i tecnici della provincia sono andati, in questi mesi, a Valle Olona a parlare con i cittadini e con l’impresa per il rispetto del cronoprogramma stabilito. E questo conferma almeno due capisaldi del metodo lombardo sulle infrastrutture: il primo è che le cose si fanno insieme. Il secondo è che quando il governo delle procedure è vicino al territorio, è meglio».
Ha citato la provincia, ma non l’allora presidente Reguzzoni. Perché?
«Reguzzoni è stato il presidente che avviato tutte queste cose. Esprimo apprezzamento anche per il suo lavoro, la mia non è una rivendicazione del Pdl contro la Lega. Per usare un paradosso, credo che il nostro merito, fino ad oggi, sia stato proprio quello di non aver voluto rivendicare un merito. Io riconosco come importante anche quanto fatto dai comuni di Induno e Varese. D’altronde, che cosa ci chiede la gente? Di litigare e fare i galletti nel pollaio, oppure di lavorare insieme e sfornare risultati concreti? Poi, a me fa piacere pensare di avere contributo con l’accordo di programma, e con i 10 milioni di euro messi dalla Regione».
Come siamo andati coi tempi?
«Siamo in orario. Avevamo detto 30 settembre, l’alluvione di luglio ci ha fatto slittare al 30 novembre. 2 anni e 2 mesi di lavori. Un plauso all’impresa, che è stata seria, la Italiana Costruzioni in associazione con la Cerutti di Borgomanero».
Ultima domanda, Pedemontana e Varese-Como-Lecco, a che punto siamo?
«Per la Pedemontana, l’avvio dei cantieri è previsto sabato 6 febbraio con Berlusconi, a Cassano Magnago. E sul primo lotto tangenziale di Varese e a Como, l’avvio sarà da Morazzone. Il problema di cui ha parlato Castelli per la pedemontana, con la corte dei conti, è una empasse, facilmente superabile, ne abbiamo gestite di ben più difficili».
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