Manca un quinto delle riserve idriche: la Lombardia ha quasi recuperato la sua capacità
Lo ha dichiarato Massimo Sertori Assessore a Enti locali, Montagna, Risorse energetiche e Utilizzo risorse idriche, grazie agli apporti del mese di maggio e alla gestione parsimoniosa della risorsa attuata nei primi mesi del 2023

In Lombardia il deficit di riserve idriche, a fine luglio, si attesta intorno al 21%, mentre lo scorso anno, nello stesso periodo, si era registrato un deficit pari quasi al 66%. Il totale delle riserve idriche disponibili a scala regionale risulta decisamente superiore al valore registrato lo scorso anno. Il valore attuale è di circa 1,32 miliardi di metri cubi d’acqua, 200% rispetto allo scorso anno nel medesimo periodo, quando le riserve lombarde ammontavano a 0,56 miliardi di metri cubi d’acqua (+ 760 milioni metri cubi).
Ne dà notizia l’assessore regionale Massimo Sertori (Enti locali, Montagna, Risorse energetiche e Utilizzo risorse idriche) facendo il punto sulla situazione delle riserve idriche in Lombardia.
«Rispetto ad un anno fa, la situazione – spiega Massimo Sertori – grazie agli apporti del mese di maggio e alla gestione parsimoniosa della risorsa attuata nei primi mesi del 2023, appare oggi complessivamente meno preoccupante, e corrispondente ad un grado di severità idrica bassa, con l’eccezione del bacino del fiume Serio, interessato però da lavori di manutenzione nell’invaso idroelettrico più capiente. È quindi parzialmente colmato il deficit delle riserve lombarde che, solo lo scorso aprile, risultavano ancora dimezzate rispetto alla media e inadeguate a sostenere la stagione irrigua, che invece ora sta proseguendo senza criticità».
“Per la particolare situazione del lago di Como – rimarca Sertori – si è reso necessario coinvolgere anche per quest’anno i gestori degli invasi idroelettrici, al fine di sostenere le portate in ingresso al lago e quindi i livelli del lago, sostegno che è stato garantito fino alla fine di luglio (4 milioni di metri cubi al giorno). Parallelamente, gli utenti irrigui si sono impegnati a contribuire al mantenimento dei livelli del lago attraverso un uso parsimonioso della risorsa, con progressiva riduzione delle erogazioni dal lago. Sul lago di Garda è pienamente rientrata una crisi idrica che sembrava irrecuperabile, e i livelli attuali risultano in linea con il periodo di riferimento. Sul lago d’Idro, infine, sono in corso interlocuzioni con la Provincia Autonoma di Trento per la gestione coordinata degli invasi Alto Chiese nei primi 20 giorni di agosto».
«In prospettiva – conclude l’assessore Sertori – è necessario proseguire con il lavoro ed il confronto congiunto, anche per l’individuazione degli interventi prioritari per garantire stoccaggio di risorsa, ottimizzare la gestione dell’acqua e consentire maggiore flessibilità al sistema irriguo. Ciò anche mediante la partecipazione a bandi governativi per ottenere i finanziamenti adeguati».
Ieri la Società della Navigazione dei Laghi ha ridotto però le corse sul Maggiore chiudendo gli approdi di Ranco, Ispra e Porto Valtravaglia.
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