Il sindaco di Parabiago dopo gli scontri fuori dallo stadio: “Guerriglia urbana, le società dei tifosi condannino”
Il giorno dopo gli scontri fuori dallo stadio Libero Ferrario, dal sindaco un appello per uno sport «espressione di valori e sani principi»
«Noi siamo per uno sport che è espressione di valori e di sani principi». Arriva una dura condanna dal sindaco di Parabiago, Raffaele Cucchi, dopo gli scontri tra tifoserie fuori dallo stadio Libero Ferrario di Parabiago – dove è stato disputato il match di Terza Categoria fra San Lorenzo e S. Ilario Milanese – che domenica 8 ottobre hanno fatto finire cinque tifosi all’ospedale.
«Sono episodi davvero incomprensibili per la violenza che mostrano – sottolinea all’indomani degli scontri il primo cittadino -. Questo non è sport, ma guerriglia urbana e vandalismo, oltre che atteggiamento disumano. Noi siamo per uno sport che è espressione di valori e di sani principi con una vocazione formativa ed educativa, auspico davvero che la società sportiva, che queste tifoserie inneggiano, condanni allo stesso modo questi episodi e che collabori con le Forze dell’Ordine per identificare i responsabili e denunciare questi fatti».
Già il presidente del S. Ilario Milanese aveva duramente condannato gli scontri di ieri, stigmatizzando la violenza di quello che ha definito «un atto criminale». Tre dei cinque tifosi finiti in pronto soccorso dopo gli scontri sono stati dimessi, mentre altri due sono tuttora ricoverati all’Ospedale di Legnano; uno di loro, un 30enne, è in Neurochirugia in prognosi riservata.
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