Maltrattamenti e violenza in famiglia in Valceresio, parlano i testi della difesa
All’imputato sono contestati atteggiamenti di assoluto controllo nei riguardi dell’ex moglie che ha trovato il coraggio di denunciare. Il fratello dell'uomo ribatte: «Era litigiosa, si lamentava di tutto»

«Lei era molto litigiosa, una volta aveva litigato per la carne durante una grigliata. A volte si metteva a bisticciare per una strada sbagliata che prendevamo quando si usciva assieme. Una domenica siamo usciti in bici e voleva seguire un percorso specifico. Un macello». In aula continua il processo per maltrattamenti in famiglia (QUI il fatto) dove è imputato un uomo che, al momento dei fatti, era residente in Valceresio.
In aula oggi – martedì 27 febbraio – sono stati sentiti i testi della difesa che hanno spiegato il ménage familiare in cui si sarebbero consumati gli episodi contestati cioè maltrattamenti e un episodio di violenza sessuale. Un processo purtroppo come tanti se non fosse per la maniacale costanza con la quale il marito esigeva il controllo totale sulla moglie – questa l’accusa – sia dal punto di vista economico, sia sotto il profilo degli spostamenti fisici della donna seguiti in maniera parossistica.
Un atteggiamento cominciato, secondo le risultanze emerse in giudizio, anche durante il periodo di fidanzamento. Ma la misura colma ha spinto la donna a rivolgersi a un centro antiviolenza di Varese: per questo è stata ascoltata in aula una volontaria dell’associazione che ha aiutato la donna dopo un primo accesso alla struttura che ha preceduto la denuncia avvenuta nel giugno 2019.
«Ma lei aveva accesso a tutto: soldi, libertà, ogni cosa», ha raccontato in aula il fratello dell’uomo imputato «e nonostante questo si lamentava di tutto, persino del fatto che noi, assieme ai nostri fratelli, ci trovassimo anche per mangiare tutti insieme. Era gelosa perché mio fratello andava da nostra madre». Prossima udienza a maggio.
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