Il coraggio sobrio di Cenerentola
Grande successo di pubblico ieri sera all'Apollonio. Per uno spettacolo caratterizzato dalle scelte originali
Zakharov, Duport, Reisenger, Petipa, Sergeyev, Nureyev, Neumeier, Williams e molti altri. Non sono in pochi i coreografi che hanno affrontato la fiaba di Cenerentola trasformandola in un balletto. Con le musiche più disparate, come quella di Prokofiev, Duport, Mozart e Strauss.La scelta del Balletto di Roma di affrontare la Cenerentola, ieri sera (venerdì 26) al Teatro di Varese, comportava quindi la necessità di differenziarsi. Per farlo ci si è affidati alle coreografie di Fabrizio Monteverde, che ha costruito una Cenerentola contraddistinta dalle scelte coraggiose. La prima: affidarsi al testo originale dei fratelli Grimm, piuttosto che la versione edulcorata di Perrault. Questo comporta la narrazione di una storia più "crudele", nella quale prevalgono i sentimenti della gelosia fraterna e della repressione di ogni aspirazione di Cenerentola.
Potrebbe apparire, invece, più classica la scelta delle musiche di George Frederick Haendel. In realtà per quanto queste musiche si adattassero perfettamente ai toni favolistici, i momenti più interessanti ed efficaci della serata sono stati quelli senza partitura musicale. Per diversi segmenti, infatti, i ballerini hanno realizzato le loro coreografie completamente al silenzio, seguendo il ritmo dei loro piedi che battevano sonoramente sulle superfici, o di un metronomo. Proprio il metronomo, simbolo del tempo che percorre inesorabile a meno di una "ribellione", ha aperto lo spettacolo, e questo ritmo sarà un leit motiv di tutta la rappresentazione.Proseguendo con le scelte originali, non si possono non citare i costumi. Forse, nella storia, la Cenerentola più alternativa è stata quella di Nureyev, ambientata ad Hollywood. Ma il Balletto di Roma ha fatto una scelta completamente controcorrente: abiti semplicissimi, praticamente bandendo completamente i colori ed affidandosi a diverse scale di grigi. Solo Cenerentola, e il suo principe, meritavano abiti bianchi. Abbinando questi costumi ad una scenografia volutamente povera e scarna, ne esce una Cenerentola decisamente sobria, che si affida solamente alla plasticità dei corpi dei ballerini ed al light design.
Proprio questi ultimi due aspetti, infatti, sono stati i veri protagonisti, e probabilmente i fattori che hanno reso lo spettacolo maggiormente godibile. Parlando dei ballerini non si può non citare la protagonista assoluta, la Cenerentola interpretata da Monica Perego. Leggera, profondamente espressiva, pulita e a tratti quasi poetica. La bravura di questa interprete non si può mettere in discussione, e la sua interpretazione del personaggio è stata sicuramente sentita. Al suo fianco, nel ruolo del principe, un compagno all’altezza, cioè Hektor Budla.
Altra nota di merito al light design di Carlo Cerri, che in un ambiente scarno doveva costituire la spettacolarità della serata. E lo ha fatto, con scelte decisamente riuscite, come quelle dei led per rappresentare il lato "magico", o l’efficace fascio di luce che univa Cenerentola al principe nell’ultima fase dell’incontro, prima di perdere la scarpetta, creando un sottile legame dal sapore cinematografico.
Alcune coreografie hanno spiccato in originalità, con una seconda parte più varia e, oltre alle già citate sequenze senza musica, anche un’originale parte di ballo con i piedi delle ballerine appoggiati su delle bacinelle. Il tutto contraddistinto da una spinta gestualità, con sequenze di braccia e mani preponderanti ed espressive. Lo spettacolo messo in scena ieri sera era contraddistinto dalla sperimentazione, e spesso la cifra di lettura non poteva essere afferrata con immediatezza. Ma il pubblico di Varese sembra ormai cresciuto, soprattutto quando si parla di balletto, un genere che registra sempre una fortissima partecipazione. Aggiungendo poi la bravura e l’espressività degli interpreti, anche questa Cenerentola è stata apprezzata, con applausi prolungati, dal pubblico.
Intanto prosegue il calendario della danza a Varese: il prossimo appuntamento per gli amanti di quest’arte è per sabato 17 febbraio. In quell’occasione parleremo di danza moderna, con Open Space, spettacolo con le musiche dei Massive Attack e Moby.
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