Urne ritrovate, analisi sulle ceneri

La scoperta ieri sera. Confermata l'ipotesi del furto. il mucchio di ceneri era nella zona Eco 11 a un passo dalla pista del T2

Sei chili di cenere, certamente prodotti di cremazione, abbastanza, comunque, per riempire quattro urne cinerarie. E’ questa la certezza a cui sono giunti il pm Tiziano Masini e i funzionari della Polaria, dopo aver esaminato i resti trovati ieri sera, intorno alle 18 e 30, da un addetto alla pulizia delle piste. 

L’uomo ha avvisato la Polaria dicendo di aver visto in uno spiazzo d’erba vicino alle piste alcuni pezzi di legno. Un funzionario della polizia è andato quindi a controllare, scoprendo i mucchietti di cenere. L’arrivo del magistrato, e successivamente di un addetto di pompe funebri, insieme ai primi rilievi della scientifica, hanno portato alla conclusione che ci si trovasse di fronte ai resti trafugati.

Cosa é stato ritrovato? Pezzi di legno scuro, frammenti di cera lacca, che ricomposti sarebbero sufficienti a comporre una delle urne. E poi due mucchietti di cenere, a un metro di distanza circa, compatti, solidi e umidicci. Quando sono stati depositati? Questo é ancora tutto da accertare. Le ceneri ricompaiono ieri sera vicina alla pista, nella zona Eco 11, a 50 metri circa da un "punto fuoco" con i mezzi antincendio, a 150-200 metri dal magazzino Alha, in un’area, circondata da erba, che gli addetti ai lavori chiamano "manica a vento". Secondo il vicequestore Giovanni Gigliofiorito le ricerche, nei giorni scorsi, sarebbero state accuratissime, anche se non é possibile stabilire al cento per cento se quell’aerea era stata ispezionata. 

E prorio nel magazzino Alha erano dirette le urne, sabato 3 febbraio. Ma ci sono mai arrivate in quel magazzino? Ricostruiamo quel che accadde. Il volo Alitalia Az667 arriva da Caracas arriva alle 8.46. Il trenino con i bagagli merci parte dal terminal 1, fa tappa nel magazzino MLE (Malpensa logistica Europa) e scarica la posta. Poi riparte e si dirige verso il terminal 2, passando, come da percorso, a lato delle piste, per arrivare alla palazzina vicino alla torre della vecchia aerostazione. Da qui in poi é il buio.

Ora gli accertamenti sono in mano alla scientifica. Si dovrà valutare, in maniera inequivocabile, se i resti appartengono realmente ai quattro italiani morti nel disastro aereo del 26 gennaio. Per questo, sono in corso verifiche con le autorità diplomatiche di Caracas, per capire come fossero state stipate le urne. L’ipotesi di reato rimane quella di furto.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Febbraio 2001
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