Una vecchia signora dell’informatica sceglie la Liuc di Castellanza, assegnando borse di studio per matricole e ricercatori del corso di ingegneria gestionale. Così la Unisys, azienda che vanta fama mondiale e una esperienza lunga centoventisette anni nel mercato di soluzioni informatiche, incentiva la ricerca e stringe legami con le realtà universitarie. In Italia lo ha fatto con l’Università Cattaneo. Questa mattina, martedì 17, i dirigenti della Unisys Italia hanno infatti consegnato al rettore Gianfranco Rebora un assegno, pari al contributo per le borse di studio. E per l’occasione i dirigenti dell’azienda hanno anche incontrato gli studenti del corso di ingegneria gestionale, attivo alla Liuc dal 1999 (nella foto). Mentre le università pubbliche italiane sono costrette a fare i conti con i bilanci e la ricerca rappresenta un voce quasi inesistente nella finanziaria, ecco chi vanta la sua autonomia e la forte attrattiva per le aziende non solo del territorio. «Mentre ci sono direttori costretti a piangere finanziamenti pubblici, ritengo che la nostra scelta sia significativa e vada in controtendenza – ha detto infatti il professor Rebora – la nostra università è nata proprio con l’obiettivo di stringere rapporti molto forti con l’impresa».
«Abbiamo scelto la Liuc, perché i corsi di ingegneria gestionale con la loro interdisciplinarietà sono quelli più vicini al mercato di riferimento della nostra azienda – spiega Gianmaria Strada, direttore delle Risorse Umane di Unisys Italia – e poi per la natura di questa università che ha una forte vocazione a stringere contatti con il mondo imprenditoriale». E così quattro studenti del corso di ingegneria gestionale riceveranno una borsa di studio pari a duemila euro, mentre una borsa di dodicimila euro, sarà assegnato ad un laureato che sarà ammesso al dottorato di ricerca in Magement information system and Supply Chain, un ciclo di studi al termine del quale il candidato approfondirà tematiche della gestione dell’informazione. «Si tratta di un piccolo contributo – chiarisce Paolo Donzella, presidente e amministratore delegato di Unisys Italia – ma si tratta solo di un inizio e chissà che qualcuno di loro in futuro non venga a lavorare in Unisys».
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