Terremoto in Pallacanestro Varese, lascia anche Pozzecco
Il coach ha deciso di dimettersi e non ha nemmeno guidato l'allenamento serale. Al suo posto la società, orfana anche di Cecco Vescovi, si affida all'esperto Attilio Caja
Le strade di Gianmarco Pozzecco e della Pallacanestro Varese si dividono (foto Simone Raso). Dopo le dimissioni di Cecco Vescovi da general manager, un altro duro colpo da digerire per la società, i tifosi e per l’ambiente che circonda la Openjobmetis. È quello che emerge nella serata di oggi, martedì 24 febbraio. Il coach, ex giocatore di Varese e protagonista del mitico scudetto della stella, avrebbe deciso di dimettersi dopo la lunga serie di sconfitte culminata con il ko nell’amichevole con Casale Monferrato.
La società ha ufficializzato con una nota l’addio a Pozzecco: «La Pallacanestro Openjobmetis Varese comunica che in data odierna coach Gianmarco Pozzecco ha lasciato l’incarico di capo allenatore della prima squadra. Gianmarco Pozzecco resterà al fianco della Società mettendo a disposizione di quest’ultima le Sue competenze, la Sua professionalità, le Sue idee e la sua carica di affetto. L’incarico di allenatore della prima squadra viene affidato ad Attilio Caja fino al termine dell’attuale stagione sportiva. Domani, mercoledì 25 febbraio alle ore 10, si terrà una conferenza stampa presso la sala Giancarlo Gualco del PalaWhirlpool».
A dirigere l’allenamento del martedì sera sono quindi rimasti i due assistenti, Ugo Ducarello (già in panchina nelle due partite in cui il Poz era squalificato) e Matteo Jemoli; intanto al palazzetto sono passati alcuni tifosi venuti a controllare con i propri occhi l’assenza del tecnico triestino.
La squadra non gli ha dato le risposte che si attendeva, il gioco non è mai arrivato se non a tratti e i risultati sono lì da vedere, con una classifica che dice che la Pallacanestro Varese è terzultima con 12 punti in 19 partite, 6 vinte e 13 perse. Per sostituirlo la società si affida dunque fino a fine stagione ad Attilio Caja, 54 anni, ex capo allenatore di Roma, Pesaro, Cremona, Rimini, Milano e Firenze. Un uomo di polso e capace di salvare le squadre, tirando fuori dai giocatori quello che hanno, anche se non è molto.
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